Per fare il ter, cioè per finire la legislatura, gestire la più grande operazione di politica economica dal Dopoguerra, pesare nell’indicazione del presidente della Repubblica, bisogna rafforzarsi non tanto (non solo) nel sostegno parlamentare ma, molto di più, nell’armamentario di riforme e progetti. Per Giuseppe Conte serve una specie di rovesciamento questa volta non di alleanze ma di attitudini, un passaggio dalla prudenza all’innovazione. L’occasione vale qualche rischio e, come dire, fa l’uomo leader, e comunque non si può immaginare il ter senza riforme e senza coraggio. A partire dal tema della giustizia. Meglio affrontare subito la questione più complessa e ovvero la giustizia modello Bonafede.
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