Carabinieri che arrivano con i pm, Salvini che si fa i selfie in corridoio, senatori che entrano ed escono, responsabili e costruttori, Casalino che fa il vigile urbano davanti allo studio di Conte. Il Palazzo del governo sembra diventato una specie di affollatissima trattoria, un farsesco grand hotel con gente che vaga per i corridoi, o nei bagni
Una specie di affollatissimo porto di mare, con la gente che vaga per i corridoi, o nei bagni. Veri e falsi responsabili, messaggeri, carabinieri, magistrati. C’è pure Salvini che si spara un selfie nella galleria dei presidenti, tra il ritratto di Fanfani e quello di Giolitti. Attende l’arrivo di Giuseppe Conte, il padrone di casa che non sa se sarà sfrattato ma intanto è testimone nel processo al suo ex ministro dell’Interno. Tutti a Palazzo Chigi. Alla fine i due restano soli per un attimo, nel salone giallo, non distante dal salone delle galere (tranquilli: sono navi). “Perché non mi dai una mano?”, ci prova Conte, ridendo. L’altro non risponde.
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