La scissione del vaffa
I "manovali" per Dibba. Ecco i 5s che potrebbero seguirlo. Obiettivo: spaccare il movimento
Divdiersi per tornare alle origini con un gruppo di sansepolcristi. La crisi scompagina anche il M5s.
Ha annunciato che è pronto a lasciare il M5s. Punta a un partito con Casaleggio e agli iscritti di Rousseau. Alessandro Di Battista avrebbe dieci parlamentari sicuri che possono seguirlo in una nuova avventura
Spaccare il movimento. Mettere in difficoltà Giuseppe Conte. Fare un partito suo. Prendersi gli iscritti di Rousseau. Davide Casaleggio è con lui. Alessandro Di Battista ha intenzione di farsi i suoi costruttori. Esiste un piccolo gruppo di insofferenti del M5s che potrebbero seguirlo dopo il suo annuncio. In un post ha infatti dichiarato che è pronto a lasciare il M5s qualora decidesse di tornare in maggioranza di Italia Viva. E non è un caso che dopo la sua dichiarazione, la prima chiedere un voto agli iscritti sia stata Barbara Lezzi che è ritenuta la senatrice a lui più vicina. Ma di quanti “responsabili” può contare? I nomi. Al Senato sarebbero pronti a seguirlo Luisa Angrisani, Bianca Laura Granato e il suo ammiratore di penna, Elio Lanutti. Quattro. Non ci sarà il suo amico Gianluigi Paragone che, dice al Foglio, “ha intrapreso un nuovo percorso. So però quanto sta soffrendo”.
Alla Camera sono più numerosi i “dibattistiani”. Si tratta Raphael Raduzzi, Alvise Maniero, Davide Zanichelli, Francesco Forciniti, Francesco Berti, Vittoria Baldino. Anti Mes. Sono sei e sono pronti a seguirlo. E’ forte di un’infrastruttura, quella piattaforma che Casaleggio gli metterebbe a disposizione. Non sarebbe servita neppure l’offerta, e fonti M5s dicono che davvero gli è stata fatta, di “prendersi un ministero” nel prossimo governo. Avrebbe detto di no, he elevato un veto su Renzi. E’ certo di poter approfittare di questo terremoto. Da stasera ci mancava solo questo. I manovali per Dibba.