La negoziazione
Ecco i ministeri a cui punta Matteo Renzi
Aprire a Conte ma aumentare il peso specifico al governo. La strategia del leader di Iv
Niente veti su Conte, ma una trattativa che prevede la richiesta di ministeri centrali. Uno su tutti l'Istruzione. Le mosse di Renzi
Gli avrebbero chiesto adesso di fermarsi, di negoziare con Giuseppe Conte che pure “ti ha chiamato. Il gesto che chiedevi l’ha fatto. Non puoi più negarlo”. E infatti si racconta che sia adesso il gruppo di Italia viva a moderare Matteo Renzi, a intimargli di non “ferire” il premier, di non alzare lo scontro con il Pd.
Se è vero che si è chiusa una fase è vero che se ne apre un’altra complessa. Se Roberto Fico dovesse confermare che una maggioranza politica esiste e che è disposta a ritrovarsi ancora sul nome di Giuseppe Conte, la tensione si avrà sulla formazione, sugli uomini e le donne da indicare nel Conte ter. Anche i ministri del Pd temono che Renzi “faccia un circo”. Cosa vuole adesso per sedersi al tavolo, per assicurare a Conte che è possibile andare avanti? Cerca ministeri pesantissimi da assegnare ai più fedeli. I nomi indicati sono quelli di Ettore Rosato, Maria Elena Boschi e Luigi Marattin.
Il Pd si aspetta anche la richiesta impossibile. E’ come quando si negozia un contratto. Si chiede il massimo per poi scendere. Ma alla partenza si chiede il massimo. Renzi avrebbe intenzione di chiedere per i suoi (alcuni dicono per sé) il Mef, e sono fonti credibili a farlo sapere. E’ il ministero del Recovery Plan. E’ chiaro che si tratta di una proposta irricevibile e non solo perché il Pd fa quadrato su Roberto Gualtieri, ma perché Gualtieri è la sponda europea, l’interlocutore, una cinghia di trasmissione imprescindibile. Dicono che Renzi ci proverà ugualmente.
Ma i veri ministeri obiettivo sono quelli dell’Istruzione, dello Sviluppo Economico. Sostituire Lucia Azzolina e prendersi quel ministero, quel settore che nella stagione renziana era centrale. La “Buona scuola” è sempre stata la riforma di cui Renzi si fa vanto. Con la pandemia ha ripreso centralità. Ma l’altro dicastero da cui passano i fondi del Recovery è quello dello Sviluppo Economico. Un ministero che Iv rivendicherebbe insieme alle Infrastrutture. Detto in breve, una crisi che nelle sue intenzioni gli consentirebbe di alzare il suo peso specifico al governo. Non sarà breve, non sarà facile. Dicono che sarà peggio della passione di questi giorni.