Archiviato Trump, non il trumpismo, la destra italiana deve fare i conti con un mondo che cambia alla velocità di una pandemia apparentemente inarrestabile. Nelle ore di consultazioni febbrili, quando i giochi si fanno e si disfano, alle prese con scombiccherate acrobazie parlamentari, sullo sfondo si palesa una certezza: prima o poi, più poi che prima, si tornerà al voto, e allora i partiti di centrodestra dovranno misurarsi con la sfida del governo. Proprio quei leader che a Bruxelles provocano sorrisini e gomitate dovranno confrontarsi con l’Europa. “Ma ancora credete a questa storia? Il virus ha cambiato tutto”, Lucia Annunziata è spiazzante nella sua analisi. “Basta con questa storia dell’Europa ci chiede, l’Europa ci dice…ma noi che diciamo a questa Europa? Sui vaccini è emerso chiaramente che la solidarietà europea non esiste, ognuno fa per sé. I vaccini, oggi, sono le nuove testate nucleari, se guardi una mappa della distribuzione del vaccino nel mondo comprendi quali sono i nuovi equilibri tra un’area blu, gli Stati uniti, una rossa, la Cina, e una gialla, la Russia. Il discrimine è tra chi possiede il vaccino e chi no, tra chi lo produce e chi no. In Europa i paesi membri si muovono in ordine sparso, la Merkel spinge l’Europa per negoziare direttamente con le aziende produttrici ma poi non ha alcuna remora a firmare contratti paralleli per garantire ai tedeschi l’approvvigionamento, la cancelliera si adopera in un gran numero di bilaterali, chiude un accordo per gli investimenti con la Cina, ancor prima dell’insediamento di Biden, e al suo fianco c’è solo Macron”.
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