Come Renzi ha trasformato la mossa del cavallo in una mossa del canguro
Un passo in avanti dell’Italia. Anche grazie al leader di Italia viva
Al direttore - Gentile Cerasa. Ho seguito e apprezzato la sua analisi della crisi di governo, negli ultimi giorni sulle pagine del Foglio, e nelle ultime ore su Sky Tg24. Mi ritrovo nella visione per cui, se il governo Conte, come molti hanno riportato, ha incontrato dei problemi nella scrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza, nella decisione dei suoi punti fondamentali e quanto più nella gestione della pandemia, un cambio di programma e di persone al comando del governo, fosse auspicabile e quanto mai essenziale. Da quello che ho potuto ascoltare, queste ultime istanze sono state le stesse portate avanti dal leader di Italia viva Matteo Renzi, il quale come si legge stamani nel suo articolo “bisogna ringraziare insieme a Mattarella per l’incarico conferito al professor Mario Draghi”. Forse per fini meno nobili di quelli resi pubblici, forse con la dialettica sbagliata, forse involontariamente, Matteo Renzi è riuscito nel suo intento, quello di dare un governo istituzionale all’Italia nel momento più importante per la gestione della pandemia e per la risposta al progetto europeo del Next Generation Eu. Fatta questa premessa, vorrei chiederle quali sono a suo parere le ragioni per le quali il leader di Italia viva viene ormai percepito con così tanta impopolarità, con così tanto odio, tanto da ridurre le percentuali del suo consenso a un povero 2 per cento, qualunque sia la sua mossa politica, qualunque sia il risultato raggiunto.
Enzo Zimatore
Le ragioni sono molte, ma al momento conta solo una cosa: la mossa del cavallo più che una mossa del caciocavallo alla fine si è trasformata in una mossa del canguro e ha permesso all’Italia di essere nelle condizioni di fare un passo in avanti piuttosto che uno all’indietro. E se questo è successo lo si deve anche a Renzi.