Donald Trump ha fatto danni anche al golf. Il grande business golfistico americano è dovuto ricorrere a campagne difensive per non farsi travolgere dall’immagine negativa portata dal quarantacinquesimo presidente. L’associazione dei giocatori professionisti è corsa a cancellare la destinazione in un campo di proprietà di Trump della principale gara di cui cura l’organizzazione. In un libro è stato raccontato come e quanto l’allora presidente imbrogliasse, e con quel libro molti americani hanno capito davvero che tipo fosse. Perché ci sono poche circostanze in cui si è psicologicamente più scoperti, in cui il proprio carattere è più leggibile, di un campo da golf. Vale anche per Joe Biden, anzi per la cordata Biden-Barack Obama, entrambi golfisti, come quasi tutti gli americani, e spessissimo, durante la presidenza Obama, a fare 18 buche insieme. Biden in campo, dove ora va un po’ meno che nel passato, mostra, come avrete intuito, un’attitudine alle relazioni. In quasi tutte le sue foto golfistiche è ritratto con presidenti degli Stati Uniti (ora è lui stesso a interpretare quel ruolo) o alla peggio senatori. Comunque, Biden è giocatore corretto e con una tecnica dignitosa, mentre Trump tendeva alla spacconata e, ovviamente, a cadere nella smania della divulgazione, fino a diffondere in un manuale le sue idee su come si deve tirare un buon colpo di golf. Chi frequenta i campi di tipi così ne vede tanti, incaponiti nelle loro fissazioni, convinti di essere grandi giocatori, pronti, anche con una certa aggressività, al consiglio non richiesto.
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