Quanto conterà nella decisione e nelle parole scelte il rapporto con gli imprenditori del Nord, base della sua constituency, e quanto conterà il rapporto con Giorgia Meloni
Mario Draghi è entrato a Montecitorio, ieri, per avviare il giro di consultazioni. E per Matteo Salvini (che lo vedrà domani), l’attesa del colloquio sembra colorarsi di inquietudine. Il leader della Lega dice di voler “fare il bene del paese”, ma appare sospeso tra linea morbida e linea dura, in un centrodestra al momento su posizioni diverse. Chiediamo al politologo e sociologo Luca Ricolfi su che cosa poggi, a suo avviso, il dilemma salviniano, e quanto conti, nella titubanza, il rapporto con i ceti produttivi del Nord, favorevoli a Draghi.
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