Renzi scrive a Merkel e Obama: "Visto?". Giorgetti se la ride: "Grazie al leader di Iv, in 3 settimane facciamo quello che volevamo fare in 3 anni". E il premier incaricato sonda i partiti per ministri politici. Ma per il Pd la convivenza col Carroccio resta un problema
Lì dove il sì suona, nella sala della Regina di Montecitorio, risuona in verità con tre diversi echi. E di certo il più sfacciatamente allegro, gonfio di un’euforia quasi irridente, è quello di Matteo Renzi. Che l’allegria che prova la dimostra già prima di entrare a colloquio col presidente incaricato. “Andiamo a far nascere il Conte ter, no?”, sorride con chi gli sta accanto, con un sorriso che gli stringe gli occhi, che si vede anche da sotto la mascherina. Sono passate poche ore appena da quando si è scritto personalmente con Angela Merkel e con Barack Obama, con entrambi rivendicando il merito di aver contribuito a portare a Chigi quel Draghi che loro ben conoscono.
Abbonati per continuare a leggere
Sei già abbonato? Accedi Resta informato ovunque ti trovi grazie alla nostra offerta digitale
Le inchieste, gli editoriali, le newsletter. I grandi temi di attualità sui dispositivi che preferisci, approfondimenti quotidiani dall’Italia e dal Mondo
Il foglio web a € 8,00 per un mese Scopri tutte le soluzioni
OPPURE