Scorrevano lenti (si fa per dire), i partiti, verso l’appuntamento: le amministrative del 2021. Scorrevano ancora più lenti, in alcuni casi, mettendo in conto il rinvio per Covid. Invece è arrivata la variabile Mario Draghi, e la questione del voto in alcune grandi città è apparsa immediatamente non più ascrivibile alla categoria delle “cose a cui pensare dopo”. Effetto Draghi, lo chiamano, sui famosi “assetti” (candidati, alleanze, piani per il futuro). E insomma per esempio a Roma, la città dove la sindaca uscente Virginia Raggi ha mostrato da tempo di voler correre per il bis, la variabile rappresentata dall’entrata in scena dell’ex presidente Bce prende la duplice forma dell’avvertimento al Pd, ancora indietro sul tema.
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