Sarà dura con Mario Draghi mandare avanti l’industria del talk-show nazionale, ma non c’era alternativa. Si riproduce, come sempre, il travaglio della politica nella sua rappresentazione e caricatura del dibattito tv. Perché sì, ora bisogna trovare un modo per convivere con Draghi, bisogna riabilitare la complessità e la problematicità, roba vietata finora, come vietate, odiate, erano le sfumature. Ma ora in che cosa ci si dovrà esercitare se non nelle mille sfumature con cui tutti, ma ciascuno a modo suo, appoggeranno il lavoro del governo Draghi. Un repertorio di parole prima bandite dovrà essere prontamente recuperato per trovare il modo di spiegare che Forza Italia è d’accordo in un modo, il Pd in un altro, Leu in un altro ancora, i 5 stelle a modo loro, i leghisti sono d’accordo ma a schiena dritta, gli europeisti con più disponibilità, e via sfumando e sfumando, fino a esaurire il lessico e, appunto, le sue sfumature. Un lavoro terribile e contrario all’andazzo e alle regole d’ingaggio di anni.
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