Al premier incaricato Cgil, Cisl e Uil hanno rivolto, nell'incontro alla Camera, esattamente le stesse richieste già portate a Conte. Adesso serve un patto di ampio respiro, per decidere il futuro del paese per i prossimi decenni
L'endorsement piu convinto per Mario Draghi è arrivato da Maurizio Landini. Il capo della Cgil ha dichiarato la sua ampia disponbilità nei confronti del futuro governo ben prima di incontrare il premier incaricato. Una apertura che ha suscitato qualche stupore perfino nel gruppo dirigente cigiellino. Tanto più che col precedente governo il sindacato di corso Italia ha avuto un rapporto a dir poco stretto, sia con Conte stesso, sia con i suoi ministri, dal Lavoro a Trasporti e Infrastrutture, al Mise: pronti a collaborare in maniera assai diretta con la Cgil. Un governo decisamente amico, tanto da suscitare qualche gelosia nella Cisl, che con Conte invece non ha mai davvero legato, e che a maggior ragione ha accolto con soddisfazione l'arrivo di Draghi. Dello stesso avviso la Uil, i cui dirigenti oggi dichiarano che l'Italia con Conte era ''bloccata'', e che ora grazie a Draghi si potrà ripartire. Insomma, raramente un governo, ancora prima di insediarsi, ha avuto una tale apertura di credito da parte dei sindacati.
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