Nel nuovo governo non c'è posto per l'ex premier ma nemmeno per i ministri che gli furono più vicini: Bonafede, Fraccaro, Azzolina, Gualtieri e Boccia
Non c’è Giuseppe Conte, e sai che sorpresa. Ma alla fine non ci sono nemmeno tutti quei ministri che a vario titolo erano diventati i paladini dell’avvocato del popolo, i guardiani dell’ortodossia. Coloro che fino all’ultimo hanno provato a immolarsi per la causa, ad agitare le elezioni, a guidare la fronda anti-Draghi. Nel M5s escono a sorpresa i due gemelli del gol: Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, l’ombroso sottosegretario alla presidenza del Consiglio e il bis ministro della Giustizia, che in entrambe le esperienze di governo tanto ha fatto penare gli alleati (sia quelli della Lega, sia quelli del Pd) creando crisi politiche a destra e a sinistra.
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