La didascalia

Franceschini-Di Maio-Giorgetti: la foto dello strano tridente politico di Draghi

Per la prima volta i tre manovratori di Pd-M5s-Lega governeranno insieme

Simone Canettieri

Passa da loro la gestione politica del nuovo esecutivo e anche i rapporti con le rispettive truppe parlamentari. Per non parlare della lotteria del Quirinale

Guardate bene questa foto: il governo Draghi passa da loro tre. Dario Franceschini, Luigi Di Maio, Giancarlo Giorgetti.

 

Sono l'anima politica del nuovo esecutivo. I vice dei rispettivi partiti (Pd, M5s e Lega) che potrebbero incidere più dei leader che rappresentano. E' la foto simbolo di una svolta impensabile e nata nell'emergenza.

 

Tre manovratori, tre uomini di mediazione, ma anche capaci di repentine svolte al limite dell'immaginabile. Franceschini, Di Maio e Giorgetti sono stati i primi nelle casematte di appartenenza a puntare sull'ex numero uno della Bce, per calcoli diversi certo, ma che ora si sovrappongono. Un democristiano purissimo, ultimo erede di una storia novecentesca, e due democristiani per modi e ragionamenti. Dovranno gestire e bilanciare la spinta tecnica del governo. Allo stesso modo i tre moschettieri stanno lì per fare da cuscinetto con le truppe parlamentari.  Ci sarà da divertirsi, insomma. Anche perché sempre da loro tre passerà la lotteria del Quirinale. Draghi non poteva non metterli dentro, Draghi non potrà sottovalutarli.   

  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.