Il caso

Lega, Cecchetti segretario in Lombardia: Salvini voleva cacciarlo per il sì al Gay-Pride

Il caso nel 2014 appena iniziata la segreteria del Capitano. Contro l'allora consigliere regionale anche Lorenzo Fontana

Simone Canettieri

Il segretario nomina il nuovo coordinatore, lo stesso contro cui voleva prendere provvedimenti perché aveva dato il patrocinio alla manifestazione 

Fabrizio Cecchetti è il nuovo coordinatore regionale della Lega in Lombardia: raccoglie il testimone da Paolo Grimoldi, "che ora avrà un ruolo di primo piano nella segreteria nazionale del partito", dice Salvini. Questa nomina, che toglie da una posizione chiave lo storico antagonista interno di Salvini, è destinata a creare mal di pancia nel Carroccio.

Perché? Cecchetti qualche anno fa rischiò di essere espulso dalla Lega, all'epoca era ancora Nord, per aver  permesso con il suo voto in consiglio regionale la concessione del patrocinio della Regione Lombardia al gay pride. 

Un affronto che provocò la reazione di Lorenzo Fontana, all'epoca europarlamentare, da sempre molto attento ai temi della "famiglia tradizionale", come la chiamava allora e come la chiama  anche adesso.

Ecco cosa disse Fontana al sito Notizia Provita: "Per la Lega Nord la famiglia è una sola: uomo donna e figli” ricordò Fontana, ribadendo che le "posizioni di Cecchetti sono del tutto personali e non seguono la linea del partito sui temi etici e della famiglia". 

Anche Salvini da poco segretario si scagliò contro Cecchetti: "“Il matrimonio si celebra tra uomo e donna e i figli si danno in adozione a un uomo e una donna. Genitore 1 e genitore 2, due mamme e due papà, le adozioni gay e la diversità ostentata non mi piacciono”. E alla fine Fontana, forte dell'appoggio di Salvini, annunciò: "Provvedimenti sicuri contro il consigliere regionale a favore del gay-pride".

 A distanza di sette anni la riabilitazione. Forse.
 

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.