Confindustria, in passato, ha sostenuto governi e piazzato persone nei ministeri giusti. A volte otteneva il risultato pieno, altre volte falliva, più spesso doveva accontentarsi di mediazioni, più o meno sapientemente condotte. Tutto normale ed esattamente nei compiti di una associazione pro business e in più titolare del mandato negoziale e del potere di firma per la gran parte dei contratti nazionali di lavoro nel settore privato. Mai se ne è saputo, dei sostegni ai governi e dei legami con ministri e altri politici, più di quanto fosse politicamente ragionevole e logico immaginare o dedurre. Mai era successo che in pochi giorni si svelassero le carte di questo gioco e, in più, che si prendesse una tranvata pubblica sul nome di un ministro.
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