(foto Ansa)

M5s, Rousseau manda in soffitta il capo politico e sceglie il direttorio a cinque. Ma vota solo un iscritto su 10

redazione

Sulla piattaforma una delle consultazioni meno partecipate di sempre. Termina qui la reggenza di Crimi. I tentativi di scalata di Lezzi e Morra

Il titolo è sui cinque stelle che relegano definitivamente in soffitta il capo politico, votando per l'istituzione di un direttorio a cinque. Ma il fatto (che in realtà non è nemmeno più una notizia) è che il voto su Rousseau per decidere sulla natura del nuovo statuto del Movimento è stato l'ennesimo flop. Hanno partecipato alla consultazione 11947 iscritti su 119721 aventi diritto (iscritti alla piattaforma da almeno sei mesi). Praticamente uno su dieci, una delle soglie più basse mai raggiunte nelle oltre 300 votazioni attraverso la piattaforma casaleggesca in questi anni. Per dire, solo la scorsa settimana, al voto sul governo Draghi, avevano partecipato 74537 iscritti.  

 

 

Il quesito in esame, uno dei sei sottoposti agli iscritti, era stato riproposto perché nella consultazione organizzata la scorsa settimana l'esito non era stato considerato valido secondo statuto: aveva partecipato meno del 50 per cento degli aventi diritto. "Da oggi dunque termina la reggenza della figura del Capo Politico  e si avvia il percorso per la creazione di un organo collegiale che avrà il compito, come stabilito dalle modifiche dello Statuto, di definire la linea politica del MoVimento 5 Stelle insieme all'Assemblea degli iscritti, oltre che amministrare le attività quotidiane del MoVimento 5 Stelle, come la certificazione delle liste, la definizione delle candidature del MoVimento in occasione delle consultazioni online su Rousseau prima di ogni tornata elettorale e decidere se modificare o meno l'attuale organizzazione territoriale del Team del Futuro", recita un post sul blog delle stelle. 

 

Di certo c'è che il voto di oggi potrebbe almeno in parte servire a placare la rabbia dei cosiddetti frondisti come i senatori Barbara Lezzi e Nicola Morra, che non condividono l'adesione alla nuova maggioranza di governo, hanno chiesto la ripetizione del voto su Rousseau, e sono intenzionati a votare in dissenso rispetto alla linea del Movimento (in totale, solo a Palazzo Madama, dovrebbero essere 14 tra cui Mattia Crucioli, che ha già annunciato la sua fuoriuscita). Potrebbero essere tentati dall'ipotesi di conquistare uno dei posti nel direttorio e da lì tentare di imprimere una nuova direzione ai grillini. Di Battista spettatore interessato

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