Foto LaPresse

Un Matteo, due Salvini

Il sovranista che diventa europeista. Il nazionalista che diventa anti nazionalista. Il nemico del Pd che si ritrova alleato con il Pd. E molto altro. Il Salvini del 2019 a confronto con quello del 2021. Uno spasso

Quelli che seguono sono gli estratti di alcuni discorsi pronunciati dal senatore Matteo Salvini al Senato tra il 2019 e il 2021. Nella prima parte, trovate le parole offerte da Salvini al Senato tra l’agosto e il settembre del 2019, a ridosso della crisi del governo gialloverde. Nella seconda parte, trovate le parole offerte dal leader della Lega al Senato nella giornata di mercoledì, quando Salvini ha scelto, chissà per quanto, di archiviare il salvinismo.

   

Palazzo Madama, 20 agosto 2019

“A proposito di sovranità, libertà ed Europa, citazione per citazione, torno a Cicerone: la libertà non consiste nell’avere un padrone giusto, ma nel non avere nessun padrone. Io non voglio un’Italia schiava di nessuno, non voglio la catena lunga come i cagnolini, non voglio catene. Siamo il paese più bello e potenzialmente più ricco del mondo e sono stufo che ogni nostro passo (parlo di governi, regioni, comuni, imprese o lavoratori) debba dipendere dalla firma di qualche funzionario dell’Unione europea. Siamo o non siamo un paese libero e sovrano? Siamo o non siamo un paese libero di difendere i suoi confini, le sue aziende, le sue spiagge? A me non è mai capitato di parlare con la cancelliera Merkel a proposito di interesse di partito, chiedendo consigli per vincere la campagna elettorale, perché Salvini ha chiuso i porti. Se qualcuno a tavolino, da settimane se non da mesi, pensava a un cambio di alleanza – molliamo quei rompipalle della Lega e piuttosto ingoiamoci il Pd – non aveva che da dirlo in quest’Aula. Non abbiamo paura. Però, a proposito di quello che ha fatto questo governo, vi vedo a portare avanti la legge di riforma sulle banche e risarcire i risparmiatori truffati con Maria Elena Boschi. Vi vedo a riformare il Csm con Lotti e a fare la riforma del lavoro con Matteo Renzi, padre del jobs act. Vi vedo! 

 

Io penso che in democrazia la via maestra sia, sempre e comunque, quella di chiedere il parere ai nostri datori di lavoro, che sono i cittadini italiani… Funziona così in democrazia. Si vota e il destino di questo Parlamento è nelle mani del popolo italiano, non di 30 senatori che, pur di non andare a casa e mollare la poltrona, voterebbero anche il governo della fata turchina… Ma come può pensare qualcuno di riportare al governo Renzi, che gli italiani hanno buttato fuori dalla porta, elezione dopo elezione, dopo elezione, dopo elezione? Auguri! Signor presidente del Consiglio, signor vice presidente del Consiglio, lo dico a voi con la massima serenità e – ripeto – da donne e uomini liberi che non hanno paura a chiedere la conferma o meno al popolo italiano del loro buon lavoro, perché sono convinto che questa conferma ci sarebbe. San Giovanni Paolo II diceva e scriveva – e sembra scritto oggi – che la fiducia non si ottiene con le sole dichiarazioni o con la forza; la fiducia bisogna meritarla con gesti e fatti concreti. Se volete completare il percorso di riforme che abbiamo cominciato, noi ci siamo: si tagliano i parlamentari e poi si va a votare. Punto e a capo. Se invece volete governare con Renzi, Boschi e Lotti, auguri e spiegatelo agli italiani. Noi ammucchiate non ne faremo”.

 

Palazzo Madama, 10 settembre 2019

“Aristotele diceva che la dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli. Lascio a voi giudicare se quella che state approvando è un’operazione di verità, di lealtà, di giustizia, di dignità e di coscienza. Milioni di italiani pensano che non sia così. Ripeto che oggi non la invidio: una poltrona figlia di slealtà, di tradimento, di interesse personale può essere la più importante del mondo, ma io non riuscirei mai a occuparla neanche per un quarto d’ora. Le lascio la sua poltrona, mi tengo il mio onore e l’affetto di milioni di italiani… 

 

Tutti hanno capito che questo è un governo basato sulla spartizione delle poltrone e sulla paura evocata da tanti: qua l’unica paura che ormai è chiara a tutti, a prescindere dalle idee politiche, è quella di tornare al voto e di essere lasciati a casa dagli italiani e di dover ricominciare a fare un lavoro, ammesso e non concesso che ci sia a casa un lavoro da fare. E’ brutto convivere con questa paura, è brutto. Noi però a questa paura e all’odio, ripeto, rispondiamo con il sorriso, amando i nostri nemici e i nostri avversari, lavorando anche per loro, perché potete scappare per qualche settimana o per qualche mese, ma non potete scappare all’infinito. Ci sono anche elezioni regionali alle porte: ci sono 30 milioni di italiani che avranno la fortuna di votare da qui ai prossimi mesi in Umbria, in Emilia Romagna, in Calabria, nelle Marche, in Toscana, in Puglia, in Campania, in Liguria, in Veneto. A meno che non vi inventiate qualcosa, in queste regioni la liberazione dal Partito democratico potrà diventare realtà nei prossimi mesi. Per noi “mai col Pd” rimane “mai col Pd”; ripeto, per noi “mai col Pd” rimane “mai col Pd”: guardate che persone strane che siamo. A proposito di programmi, leggo che qualcuno vuole tornare indietro su quota 100, qualcuno vuole lasciarla morire, qualcuno la vuole potenziare. La flat tax è stata cancellata ed eliminata dall’orizzonte, mentre fino al mese scorso era fondamentale; i decreti sicurezza poi vengono rimangiati. Ebbene, se qualcuno pensa di tornare alla legge Fornero e ai porti aperti per fare un dispetto a Salvini, innanzitutto non fa un dispetto a Salvini, ma danneggia milioni di italiani, al di là del fatto che faremo una sana, robusta e onesta opposizione e vi terremo qua giorno e notte, perché non si torna alla legge Fornero, ai porti aperti e al business dell’immigrazione clandestina per quanto è di nostra competenza… Se oggi qua dentro c’è qualcuno che si trova a disagio, signor Conte, è lei, me lo permetta. Lei è un presidente, con tutto l’affetto, per tutte le stagioni, per tutte le poltrone e per tutte le maggioranze, forse farà la prossima con Forza Italia o non so con chi, magari con Rifondazione comunista, con chi non è presente oggi in Parlamento, con i marziani, con i terrapiattisti e con quanti credono che l’uomo non sia mai arrivato sulla luna; non mi stupisco più di nulla. Non era una critica a voi, amici di Forza Italia; è una critica a un presidente del Consiglio che aveva detto che sarebbe tornato alla sua professione e che invece è lì, inchiodato alla poltrona come le vecchie mummie della Prima Repubblica… 
A proposito di giustizia, abbiamo un’idea di giustizia, presidente Conte Monti, che prevede che gli italiani siano persone perbene, oneste e innocenti fino a prova contraria. E su questo mi permetto un richiamo sullo stile, visto che lei è molto attento allo stile e ai toni. In più di un’occasione lei ha giudicato suoi colleghi prima ancora che ci fossero non solo una condanna, ma anche un processo; giudicati e condannati. Noi non ce lo siamo mai permesso, perché in un paese civile e in un paese libero si è condannati quando si è condannati dalla giustizia in via definitiva, ma prima si è innocenti… Abbiamo sentito parlare tanto di democrazia, di popolo, di Costituzione e di diritto parlamentare. Speriamo che si permetta ai sindaci di fare i sindaci, agli imprenditori di fare gli imprenditori e agli italiani di essere italiani onesti fino a prova contraria magari procedendo a una selezione diversa della futura classe dirigente della giustizia italiana; ma tanto non c’è problema, perché vi vedo a discuterne fra Bonafede, Orlando e Lotti. La riforma è già fatta, non c’è problema, la riforma della giustizia è già bella che scritta. Qualcuno diceva che oggi è un giorno di festa, perché hanno nominato il rivoluzionario Paolo Gentiloni commissario europeo agli Affari economici. Aspetterei a festeggiare, perché penso che tutto possa fare l’ex premier Gentiloni fuorché avere occhio di riguardo per l’Italia. Oltretutto è un commissario controllato, perché il vice presidente con delega agli affari economici sarà il noto falco Dombrovskis. Quindi, se avete svenduto l’interesse nazionale italiano per qualche poltrona, l’avete svenduto anche male, perché vi hanno rifilato una sola, caro presidente del Consiglio. Le do questa mia impressione: le hanno rifilato una sola. Poi vedremo e spero di essere smentito, perché, a differenza di qualcun altro, se verrà qualcosa di buono, festeggerò: non sono per l’opposizione del tanto peggio, tanto meglio… 
Per quel che riguarda l’Europa, non basta sventolarne la bandiera. Siamo in Europa, rimarremo in Europa e i miei figli cresceranno in Europa. L’Europa però la vogliamo diversa e vogliamo un’Italia a testa alta in Europa. Mi permetto di ricordare ancora con orrore l’immagine – che non fa bene all’Italia, alla sua dignità e al suo futuro – dell’uomo che sussurrava alla Merkel. Non è un’immagine che fa bene a un Paese libero e alla seconda potenza industriale d’Europa. L’uomo che sussurrava alla Merkel... No! A proposito di stile, di buon gusto, di lealtà e di tradimento. Alla faccia! Alla faccia! Comunque, noi ci siamo, faremo opposizione leale in Parlamento e ovviamente nelle piazze. Una volta la sinistra cresceva nelle piazze, adesso qualcuno evidentemente vorrebbe chiudere queste piazze. Rassegnatevi: avete di fronte ‘x’ tempo per dimostrare agli italiani quello che siete in grado di fare, però partite – mi si permetta – con un peccato originale: il vostro governo nasce senza un minimo di appoggio popolare, di sentimento popolare e di dignità popolare. Zero! Legittimo formalmente, ma abusivo sostanzialmente… Mi rivolgo a chi era entrato in questo Palazzo per fare la rivoluzione: pensate veramente che con questi compagni di viaggio possiate fare mezza rivoluzione? Guardiamoci negli occhi: pensate che chi ha votato MoVimento 5 Stelle vi abbia votato per chiedere la fiducia di Monti e Casini? Di Monti e Casini. Ma va bene così. Ripeto, lo dico in totale serenità. Oggi le facce un po’ rancorose e un pochino sfuggenti e sfuggevoli stranamente non sono fra i banchi dell’opposizione, ma fra i banchi della futura maggioranza e del futuro governo, e qualche ministro che non c’è probabilmente... Vi posso dire – e mi rivolgo agli italiani che ci stanno seguendo, con tutto il rispetto per il presidente Conte Monti, molto elegante e rispettoso dello stile – che noi con sorriso e determinazione, con buon senso torneremo a governare questo paese per amore dell’Italia e non per amore della poltrona. Quelle le lasciamo a voi. Con orgoglio, perché onore e dignità valgono più di mille poltrone…”.

   

Palazzo Madama, 17 febbraio 2021

“Signor presidente, noi ci siamo, la Lega c’è, convintamente… Noi abbiamo fatto una scelta di coraggio, di lealtà, di amore per il Paese e abbiamo scelto l’Italia. Abbiamo messo il bene dell’Italia prima dell’interesse di partito. Questo per noi significa davvero prima gli italiani: mettere la salute e il lavoro dei nostri genitori e dei nostri figli prima degli interessi, dei litigi o delle beghe di partito. Abbiamo un valore comune, lei ne ha parlato più di una volta durante l’intervento: la libertà. La libertà educativa, la libertà di impresa, la libertà di cura, la libertà di pensiero. Benedetto Croce parlava di religione della libertà. Oggi è il mercoledì delle ceneri, l’inizio della Quaresima che porta alla rinascita e noi vogliamo seguire i princìpi della libertà e il ritorno alla libertà. Lei giustamente ha parlato tanto di Europa e uno dei Padri fondatori dell’Europa, De Gasperi, nel 1948 diceva che la civiltà occidentale va difesa ad ogni costo. Siamo con lei nella difesa dei valori, dei diritti e delle libertà della civiltà occidentale, a prescindere da tutto e da tutti. La sovranità appartiene al popolo e un popolo sovrano, come lei ricordava, può cedere quote della sua sovranità se è democratica l’entità a cui le trasferisce. L’Europa è casa nostra, è la culla del Cristianesimo, delle libertà, della democrazia, dei diritti e del lavoro. L’Europa che vogliamo è quella del benessere, della felicità, della crescita, della tutela della famiglia e della vita, sempre e comunque. Non è però l’Europa dell’austerità, dei vincoli di bilancio, dei tagli agli ospedali e alle scuole. Non è l’Europa che lascia per ore i camionisti italiani in coda al Brennero e non chiede la reciprocità per chi invece entra in Italia. Non penso che i Padri fondatori pensassero a questo quando hanno costruito la Comunità europea. La fiducia al suo governo che è convinta da parte mia e della Lega, da parte del primo partito del paese, significa dare più forza all’Italia in Europa. Se l’Europa garantisce salute e lavoro, evviva l’Europa. Se l’Europa impone disoccupazione e chiusure e sbaglia a ordinare i vaccini, criticarla e cambiarla non è un diritto, ma è un dovere di ogni cittadino di questo paese. Veniamo ai fatti. Io la ringrazio per la concisione e la precisione. Questo dal nostro punto di vista dovrà essere il governo che si contraddistingue per concretezza, velocità e trasparenza. Salute: a noi non interessa se sui vaccini hanno sbagliato a Bruxelles o ha sbagliato Arcuri. A noi interessa che gli italiani che lo chiedono e lo vogliono possano essere vaccinati e messi in sicurezza. Facciamo quindi qualsiasi cosa sia utile a salvare la vita delle nostre persone e bene fanno quei governatori che guardano altrove per andare a recuperare quello che non arriva, dopo aver sbagliato i contratti. Sicuramente lei sarà d’accordo con noi sull’esigenza da parte del ministero della Salute di evitare presenze televisive, orarie e quotidiane di virologi in cerca di fama che terrorizzano il popolo italiano. Non ne possiamo più. Lavoro: abbiamo accolto con gioia l’impegno a non introdurre nuove tasse, no alla patrimoniale, no all’aumento dell’Imu, no al prelievo sulla casa o sui conti correnti, no a nuove tasse e un taglio progressivo dell’Irpef. La Lega è una forza politica concreta. Noi non ci attacchiamo alle sigle o alle etichette; se il governo si impegna a non aumentare le tasse esistenti e a tagliare progressivamente le tasse su imprese e famiglie, per noi sarà il suo primo grande successo e su questo saremo al suo fianco convintamente. Mi soffermo quindi sulla burocrazia. Se come pensiamo questo è un governo che si rifà all’Europa, azzeriamo, cancelliamo il codice degli appalti italiano, che ha complicato la vita alle imprese e adottiamo la normativa europea sugli appalti e riapriamo tutti i cantieri fermi, da Nord a Sud. Non può esserci un’Europa che va bene il lunedì e non va bene il martedì: se Europa deve essere, Europa sia sette giorni su sette, questo è quanto portiamo come pensiero di governo.

 

Quanto all’ambiente, ovunque in Europa – presidente Draghi, lei lo sa – i rifiuti diventano energia, calore e ricchezza. In Italia esistono solo 36 impianti di valorizzazione dei rifiuti, in Francia sono 90 e in Germania 120. Copiamo francesi e tedeschi, trasformiamo i rifiuti in energia e in ricchezza, perché vergogne come la terra dei fuochi arricchiscono solo le mafie e non sono tutela dell’ambiente. Non ci accomodiamo nell’ambientalismo da salotto: tutela dell’ambiente e tutela del lavoro vanno di pari passo. A proposito di infrastrutture, lunedì sarò a visitare il cantiere della Tav a Chiomonte, perché ce lo chiede l’Europa e la Tav s’ha da fare fino in fondo. Terzo valico, Statale 106 jonica, Gronda di Genova, Pedemontana lombardo-veneta e – dulcis in fundo – nel rispetto dell’ambiente, con un progetto che farà grande l’ingegneria italiana in Europa, il ponte sullo Stretto di Messina, che assorbe l’acciaio di Taranto per quattro anni.

 

Questa è Europa, questo è sviluppo, questa è crescita ed è lavoro. Evviva! L’Europa ci aiuterà. Noi siamo per l’Europa dei fatti, del benessere e del lavoro, non per l’Europa delle chiacchiere che lasciamo a qualcun altro. L’Europa per noi è difendere gli agricoltori e i pescatori italiani. La scelta è fra cibo naturale e cibo artificiale. Noi siamo per la dieta mediterranea e i prodotti della nostra terra. L’Europa – e io ringrazio il presidente Draghi che ne ha parlato sia stamattina che stasera – ci chiede di difendere i confini italiani, che sono confini europei e per la Lega sentire dal presidente Draghi parlare di un cambio di passo in Europa e di rimpatri ed espulsioni per gli irregolari è qualcosa che riempie di gioia e di orgoglio e su questo ci avrà al suo fianco. Oriana Fallaci, una grande italiana, diceva che ci sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo. La Lega, presidente Draghi, sarà al suo fianco per ricostruire questo grande paese. Buon lavoro”.

Di più su questi argomenti: