“Altro che cena, oggi pranziamo pure!”. Davanti a Palazzo Chigi gli operatori delle tv e dei siti, categorie con le quali non si può non essere solidali per il lavoraccio che fanno, non ci credono. Un Consiglio dei ministri alle 9 di mattina. Dopo mesi, anzi un anno, di riunioni notturne, accompagnate da interminabili fughe di notizie, poi smentite, mediazioni, veline ai giornalisti (in gergo: “Fonti”) e, dulcis in fundo, dirette Facebook dell’allora premier Giuseppe Conte. Ecco, ieri mattina per prorogare le misure anti covid Mario Draghi ha suonato la campanella alle 9.55. Cdm terminato alle 11.25. Novanta minuti. Senza recupero né tempi supplementari.
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