Non è di moda, ma è il prêt-a-porter della buona politica, il veicolo di un nuovo interessante trasformismo democratico. Deve solo capire che per avere successo deve riprendersi tutti: da Renzi a Bersani
Il Pd è il peggior partito italiano, a eccezione di tutti gli altri. Giù le mani dal Pd. Non si porta, lo so. Ma il rimasuglio della grande sconfitta renziana, in cui mi sento intimamente coinvolto, perché è il blasone delle anime bennate, ci porta. Con il Bisconte e il Trisconte con Drago ci ha portato tutto il modesto bene di cui abbiamo goduto in pandemia, più l’Europa ricca e spendacciona, più la rigenerazione, punto di riferimento di tutti i progressisti di sostanza non iacobonica, del grillino cialtrone divenuto garante di europeismo e competenza. E che Di Maio non faccia esclusivismi vantando le sue amicizie dissidenti, anche noi abbiamo un legame indistruttibile con Dibba, wait and see. And believe me, undersecretaries will be enough (solo per questa battuta di De Filippi qui ieri, umorismo globalizzato e liberale di purissima acqua frondista, la manovra politica del Pd valeva la pensa di essere consumata).
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