L'intervista
"Basta con i sindaci Pd caporali. Fronda che cerca solo posti". Parla Virginio Merola
Il partito, il congresso, il ruolo degli amministratori
Giorgio Gori? "Non ha mai coordinato il forum dei sindaci dem. Nel partito, in troppi cercano posti di governo. Bonaccini? E' ora di chiarezza. Orlando? Perché dovrebbe dimettersi". Parla il sindaco di Bologna, Virginio Merola
Roma. Fa parte anche lei del partito dei sindaci o è il primo sindaco che parlerà bene di Nicola Zingaretti? “Amministro Bologna, faccio parte dell’esecutivo nazionale del Pd. Non ho bisogno di parlare bene del segretario. Dico solo che a questo partito non serve la corrente dei sindaci. Le correnti sono come i caporalati. Basta”. C’è bisogno dunque del congresso? “Chi lo chiede in realtà non lo vuole. Cerca solo ruoli, posti. Sono sconcertato da questa fronda che ha il solo obiettivo di logorarci e logorare”. L’intervista è a Virginio Merola, sindaco di Bologna.
Zingaretti ha detto che il Pd va “rigenerato”. Adesso le superate così le divisioni? Risponde Merola: “Pure io sono del parere che il Pd vada rigenerato. Ma non mi servo della parola sindaco per fare battaglia. Un partito riformista, socialista, non può affogare nel presente. Il governo Draghi è un’opportunità ma io voglio un partito che sappia come stare nella società e non soltanto nei posti di comando”. Perché il gruppo dirigente del Pd si ostina a rimanere alleato del M5s? “Tutte le decisioni prese dalla segreteria sono state condivise all’unanimità. Mi chiedo se a Roma questa parola abbia lo stesso significato che gli attribuisco io a Bologna”. Non state annegando nella “parola” anziché contarvi in maniera franca? “Io sono convinto che il congresso prima si fa e meglio è. E sa perché? Per dimostrare che non si ha nessuna paura delle critiche. Mi colpisce che chi critica di continuo specifichi poi di non chiedere il congresso. Vorrei discutere di alleanze e identità in modo chiaro e conseguente. Lo dobbiamo fare per mettere fine a questa canea anti Pd, una canea che, mi dispiace dirlo, è stimolata anche dai grandi giornali”.
Insomma, i sindaci del Pd cosa vogliono? “Lo ripeto. A mio avviso si usa in maniera impropria questa parola e solo per andare contro Zingaretti. Io non appartengo a questa corrente. Sono sindaco di Bologna ma la rappresentanza dei territori non è riducibile ai sindaci. Io vivo il mio mandato così. Voglio ricordare che nell’esecutivo nazionale del Pd esiste un coordinatore del forum dei sindaci. E’ l’amico Giorgio Gori che non ha mai coordinato (ieri, al suo posto, è stato nominato Matteo Ricci, sindaco di Pesaro). Gli rimprovera la ribalta nazionale? “Evidentemente, e non lo dico come colpa, non ha avuto il tempo di farlo. Quello del sindaco è un mestiere che assorbe tutto”. Stefano Bonaccini, si vuole candidare a segretario del Pd? Non sarebbe bello se lo dicesse? “Ha un ruolo, quello di presidente della Conferenza delle regioni che lo costringe a esporsi. Non credo voglia fare l’alternativa a Zingaretti. Ciò non toglie che questo è il momento della chiarezza. Un congresso serve anche a questo”.
Andrea Orlando si deve dimettere da vice? “Sia Zingaretti che Bonaccini occupano due incarichi. Non capisco perché si debba chiedere a Orlando un passo indietro. Voglio parlare di argomenti di spessore”. Nel Pd esiste una “ridotta renziana”? “Esiste un non detto. Bisogna uscire dalle ambiguità. Basta con la gara per occupare ministeri”. Sindaco Merola, vuole aggiungere qualcosa in difesa di Barbara D’Urso? “Sono troppo elitario e snob. E’ ovviamente ironico. Se quella di Zingaretti è una gaffe, lo rassicuro. Ne ho fatte più di lui e spero di farne tante altre”.