Il caso
Addio Arcuri, festeggia il centrodestra (e Renzi). L'imbarazzo di Pd e M5s
L'ad di Invitalia non è più il commissario all'emergenza. Salvini: "Missione compiuta". Meloni: "Bene la scelta di Draghi". Cancelleri (M5s): "Non è una vittoria della Lega"
Era nell'aria ed è arrivata. La sostituzione di Domenico Arcuri da commissario all'emergenza sanitaria è avvenuta per decisione esplicita del presidente del Consiglio Mario Draghi, che dopo un colloquio di mezz'ora a Palazzo Chigi ha ringraziato l'ad di Invitalia per il lavoro svolto e ha nominato il generale Francesco Paolo Figliuolo come suo successore. Tempo qualche minuto, e subito sono arrviati i primi commenti. Per lo più di giubilo, come quello di Matteo Salvini, che su Facebook ha scritto "Grazie presidente Draghi. Missione compiuta!". E non è stato il solo a festeggiare. Perché pure gli alleati della Lega nel centrodestra, sia al governo che all'opposizione, hanno manifestato tutta la loro soddisfazione per l'avvicendamento. "Bene ha fatto il presidente Draghi a rimuovere Domenico Arcuri da commissario straordinario per l'emergenza Covid-19. Come Fratelli d'Italia siamo stati tra i primi a chiedere di dare un netto segnale di discontinuità sulla pessima gestione del governo precedente", ha commentato a caldo Giorgia Meloni. "Il governo ha recepito le proposte di Forza Italia a favore di un concreto cambio di passo e della nomina di un nuovo Commissario per l'emergenza Covid 19", è stato invece il commento del presidente di Forza Italia Antonio Tajani.
Ma pure quello che la crisi l'ha innescata, Matteo Renzi, si è espresso a riguardo. "La scelta di sostituire Arcuri va nella direzione richiesta da Iv", ha detto. Scontato che i rossogialli non potessero prenderla con lo stesso spirito. E infatti tardano nei commenti. L'unico a rilasciare una dichiarazione è stato il grillino sottosegretario ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, secondo cui l'allontanamento di Arcuri "è una decisione di Draghi, non una bandiera della Lega". Per il resto solo silenzio che nasconde imbarazzo.