L'intervento
Nardella a Bettini: "Non rifacciamo il PDS"
Il sindaco di Firenze all'ideologo del Pd: "Non vorrei che dopo 12 anni di vita e 3 scissioni (Leu, IV, Azione), tornassimo a rifare il PDS, come nel gioco dell’oca"
Volano stracci fra Goffredo Bettini e il sindaco di Firenze Dario Nardella. Sul ruolo dell’ideologo ed ex europarlamentare vicino a Nicola Zingaretti nei giorni scorsi si era interrogato proprio Nardella, che sulle colonne della Nazione si era chiesto il perché di tale e tanta sovra esposizione di Bettini sulle vicende del Pd, non essendo un eletto e non avendo formalmente un incarico. “L’assemblea nazionale del Partito Democratico deve essere in grado di fare un chiarimento politico, poi si deciderà se fare il congresso, non si può continuare con questo processo di logoramento verso il segretario, da parte di alcuni esponenti molto significativi che come Nardella hanno detto che io non posso parlare”, ha detto stamani Goffredo Bettini a Rainews 24. “Non siamo ossessionati dalla categoria degli ‘ex’. La gestione di Zingaretti è stata accogliente, protettiva nei confronti delle minoranze, ora si tratta di capire cosa deve diventare il Pd in futuro, se parte di un corpaccione centrista o come motore progressista”.
Nardella però fatica a comprendere la risposta di Bettini. La questione d’altronde è nota, da giorni, e si riconduce a una domanda: c’è spazio nel Pd per i riformisti oppure no? Se lo stanno chiedendo tutti (compresa Base Riformista). Dice Nardella al Foglio: “Mai detto che Bettini non può parlare, ci mancherebbe! Ho per lui il massimo rispetto. La mia domanda (a che titolo parla Bettini) era semplicemente legata al fatto che non mi fosse chiaro il suo ruolo nel partito, durante la crisi politica, vista la sua forte esposizione mediatica. Tutto qui. Ci chiamiamo Partito democratico, ben venga ogni discussione, basta che sia priva di preconcetti, improntata al reciproco rispetto, basata sui contenuti e sulle proposte per tornare a rappresentare categorie vaste della società civile, fuori dai palazzi, dentro le città. Io vengo dal PDS, dalla sinistra, come Goffredo Bettini, ho contribuito a fondare il PD con entusiasmo e fiducia, non vorrei che dopo 12 anni di vita e 3 scissioni (Leu, IV, Azione), tornassimo a rifare il PDS, come nel gioco dell’oca”.