L'annuncio

Pd, lo strappo di Zingaretti: "Mi presento all'assemblea dimissionario"

Terremoto al Nazareno: il segretario annuncia di voler lasciare la guida del partito. Ecco gli scenari all'orizzonte

Simone Canettieri e Carmelo Caruso

Il segretario dem stanco degli attacchi dice che si presenterà dimissionario all'assemblea del prossimo 13 e 14 marzo

Con un post su Facebook il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti ha annunciato a sorpresa che si presenterà dimissionario alla prossima assemblea dem prevista il 13 e il 14 marzo. Nella lettera rivolta a tutti i parlamentari del Pd, che da settimane lo assediano, Zingaretti usa parola fortissime e definitive: "Mi vergogno che nel Pd, partito di cui sono segretario, da 20 giorni si parli solo di poltrone e primarie quando in Italia sta esplodendo la terza ondata del Covid". 

 

Un urlo contro chi - dalla minoranza passando all'area che teoricamente lo sostiene - continua a sparare ad alzo zero sulla linea adottata da Zingaretti.

"Ho chiesto franchezza - continua il segretario su Fb - collaborazione e solidarietà per fare subito un congresso politico sull'Italia. Dovremmo discutere di come sostenere il governo Draghi, una sfida positiva che la buona politica deve accogliere. Non è bastato".

 

Ma cosa significa questo gesto? E soprattutto cosa potrebbe accadere? La strategia del segretario sarebbe quella di presentarsi dimissionario e sfidare l'assemblea che sarà chiamata a quel punto a decidere se confermargli nuovamente fiducia oppure se salutarlo, mettendolo alla porta. Film già visto tante volte nella breve, ma intensa storia del Pd, fatta di addii e strappi, congiure e veleni. E dunque segretari usa e getta come gomme americane. 

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