editoriali
Salvini manda in vacca la svolta leghista
Mentre Giorgetti fa quello serio, lui esalta Putin. Commedia delle parti
Lega di lotta e di governo, sospesa tra avanspettacolo e politica, ambizioni da forza rispettabile e incontinenza verbale del suo leader sgarzolino. E allora ecco la scena. Mentre Giancarlo Giorgetti incontra Thierry Breton, il commissario europeo all’Industria che ha posto come obiettivo l’autonomia europea per il vaccino anti Covid, ecco che Matteo Salvini dopo aver mangiato l’amatriciana con la fidanzata in piazza del Collegio romano se ne va a fare pubblicità al vaccino russo Sputnik. “Se l’Ue avesse mantenuto le promesse non saremmo in questa situazione”, ha detto ieri il segretario della Lega elogiando San Marino – che ha acquistato il vaccino da Mosca – ed esaltando il caro Putin proprio nei giorni in cui l’Europa pensa di sanzionare la Russia per il caso Navalny. Un rullio di tamburelli da circo che lascia intendere nuove, prossime e future capriole di questo straordinario e mobilissimo telebanditore proiettato da tempo alla guida del primo partito italiano.
“Devo aspettare da Bruxelles altri tre mesi? Non credo”, ha detto ieri, felice e insieme incapace di sfuggire al personaggio che porta il suo nome. E così tanto più Giorgetti fa quello serio e responsabile, più guadagna (in apparenza) la fiducia di Mario Draghi, più insomma il ministro leghista sembra tessere la trama che potrebbe portare un giorno la Lega nel Ppe, tanto più lo spensierato controcanto di Salvini getta su tutta l’operazione di Giorgetti un je ne sais quoi di macchiettistico e di sostanzialmente inaffidabile. Il gioco delle due parti in commedia è vecchio come la Lega, e la sola idea che Giorgetti e Salvini siano in conflitto tra loro fa sbellicare dalle risate chiunque conosca i meccanismi di un partito che s’è affidato anima e consenso alla guida dell’ex dj di Radio Padania. Per la cronaca, ieri sera la Lega ha annunciato che si asterrà dal voto sul decreto “Covid”. Salvini è Salvini. E come diceva il saggio: non si può guarire da se stessi.