Assembramento situazionista
Circo Pd: Grillo si propone segretario e le sardine occupano la sede. Aiuto!
Le dimissioni di Zingaretti scatenano gli stravanganti
Adesso è caos. Grillo vuole fare il segretario, Mattia Santori torna in scena con i sacchi a pelo di fronte al Nazareno. Calenda critica le Sardine dopo aver criticato il Pd. Si salvi chi può
Si è dimesso perché provava vergogna del partito, ma non aveva previsto l’assalto dei situazionisti. Mentre si dibatte sulle dimissioni di Nicola Zingaretti che l’assemblea deve accettare, ratificare “ma che non può rigettare” (spiegano gli uomini vicino all’ex segretario) si aggiunge la candidatura tontolona e l’occupazione della sede. Con un video apparso sul suo blog, Beppe Grillo ha infatti lanciato la sua “elevata supplica”.
Si propone come candidato segretario del Pd. Ricorda che già in passato si era offerto e che aveva provato a iscriversi al partito senza successo prima di essere bloccato e stigmatizzato dalla frase celebre di Piero Fassino “si faccia un partito”. Propone di fondere M5s e Pd e suggerisce di inserire “2050” nel simbolo del Partito democratico cosa che farà il suo M5s. Parla di caos, condizione che lo ha sempre entusiasmato, e cerca di cavalcarlo. E’ il metodo dell’irrisione. Fa il paio con l’occupazione di fronte alla sede del Nazareno lanciata da Mattia Santori, il leader del movimento delle Sardine, con tanto di sacco a pelo e tende.
Dalla 12 di questa mattina, ha annunciato un presidio a oltranza per difendere il progetto “piazza grande” di Zingaretti. E’ un modo anche questo, come quello di Grillo, di prendersi la scena salendo sulla scena del Pd. Scrive Santori che il suo è un gesto “per chiedere una nuova fase costituente per tutti gli apolidi della politica”. Quale altro partito è capace di scatenare così tanti mondi? Contro le sardine ha twittato Carlo Calenda che come si sa ha sempre criticato il Pd al punto da candidarsi a Roma contro il Pd. Stefano Bonaccini, che non parla, e che tutti dicono essere il candidato naturale in un eventuale congresso, ha solo fatto sapere che le dimissioni di Zingaretti sono state sbagliate.
Francesco Boccia ha invece precisato che l’assemblea che si terrà il 13 e il 14 marzo è sovrana e che deciderà dunque il percorso da seguire. Ma nello stesso tempo si è già messo all’opposizione di Mario Draghi “perché se la notizia che consulenti McKinsey lavorano al recovery sarebbe abbastanza grave”. Non c’è solo la confusione del partito ma anche la posizione all’interno dell’esecutivo a generare dissidi. Oggi il bollettino del Pd segna mare mosso sulla reggenza. Meglio una donna o un padre nobile? Anna Finocchiaro, Roberta Pinotti o Fassino? Dario Nardella, sindaco di Firenze, che è stato forse la vera spina di Zingaretti, ha detto al Corriere della Sera che “lui non chiedeva le dimissioni del segretario e che il congresso è una follia”. E’ vero che tutte le dimissioni di un segretario sono drammi di comunità, ma qui fra l’assalto di Grillo e le sardine che occupano, si rischia l'assembramento dei mattacchioni