Il caso
Conte, prof. per un solo giorno?
Qualora l'ex premier diventasse segretario o presidente di un partito che ha rappresentanti in Parlamento, come il M5s, c’è una legge che lo rimanda in aspettativa obbligatoria, dice il rettore dell'Università di Firenze
Si parla molto del futuro di Giuseppe Conte, immortalato in una foto a colloquio con Beppe Grillo a Marina di Bibbona: segretario o presidente del M5s? Dettagli notarili, a questo punto, visto che l’accordo con i vertici dei Cinque stelle c’è e che bisogna solo capire quanto spazio di manovra avrà l’ex presidente del Consiglio, che ha chiesto rassicurazioni sul punto. Niente pastoie, niente lacci e lacciuoli. Intanto però una questione più semplice da risolvere c’è: Conte è tornato all’università per un solo giorno, con la lectio magistralis in piazza San Marco a Firenze, rientrando dall’aspettativa (iniziata nel 2018 quando nacque il governo Conte 1). Che cosa accade adesso?
Lo ha spiegato bene nei giorni scorsi il professor Luigi Dei, Rettore dell’Università di Firenze: qualora Conte diventi “segretario o presidente di un partito che ha rappresentanti in Parlamento, c’è una legge, la numero 382 del 1980, che lo rimanda in aspettativa obbligatoria. È un’aspettativa automatica, io non posso farci niente”. Peraltro, non è escluso che Conte possa essere alla fine candidato nel collegio di Siena, nonostante le molte resistenze del Pd regionale e locale. Le elezioni suppletive, come quelle amministrative, sono state rinviate e da qui ai prossimi mesi certe resistenze potrebbero essere piegate.
L'editoriale dell'elefantino