Il caso
Covid, Draghi cambia anche il Cts: Locatelli coordinatore. Stop alla Babele degli esperti
La tela del premier alle prese con il caso AstraZeneca: contatto con Macron. E venerdì prima conferenza stampa
Dopo il Commissario straordinario e il capo della Protezione civile, il governo interviene anche sul Comitato tecnico scientifico. Il portavoce sarà Brusaferro, l'unico deputato a parlare
Mancava il Cts, per un anno l’orchestra più anarchica nel golfo mistico della pandemia. Con un colpo di Bic, Mario Draghi normalizza anche il Comitato scientifico. D’ora in poi ci sarà un portavoce (Silvio Brusaferro) delegato a comunicare e un nuovo coordinatore (Franco Locatelli al posto di Agostino Miozzo).
Anche l’organismo sarà più snello. Salta (e si rimpicciolisce) un altro anello della catena di comando e gestione della pandemia. E intanto si avvicina l’ora fatale della prima conferenza stampa del premier.
Mario Draghi si sottoporrà alle domande della stampa venerdì, in compagnia del ministro dell’Economia Daniele Franco. Subito dopo il via libera del Cdm al decreto Sostegni. E dunque il 19 marzo, a un mese e sei giorni dal giuramento del nuovo governo, ci sarà l’atteso appuntamento. Domani Draghi sarà a Bergamo. Per partecipare, alle 11, alla Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da coronavirus. “Non sono previste procedure d’accredito per i giornalisti, nel rispetto delle norme anti Covid”, sottolineano da Palazzo Chigi.
Le domande per il premier venerdì saranno molte a partire dal pasticcio comunicativo scoppiato con il caso AstraZeneca. Il governo conta per quella data di aver ripreso la campagna di vaccinazione, dopo una sospensione che ha causato, è la stima del generale Paolo Figliuolo, 200 mila iniezioni in meno.
Si temono contraccolpi e disdette dettati dalla psicosi europea per AstraZeneca. Non sono previste, al momento, campagne di sensibilizzazione sulla sicurezza del vaccino. E nemmeno appelli. Per il momento ci sono le telefonate, questo sì, filtrate dal governo. Come il colloquio tra Draghi e Macron. “Uno scambio di vedute” sulla decisione presa da molti paesi europei, tra cui l’Italia e la Francia, di sospendere la somministrazione del siero AZ.
“Si tratta di una misura temporanea e cautelativa che durerà fino a giovedì 18 marzo, in attesa della conclusione dell’analisi supplementare condotta dall’Agenzia europea per i medicinali”, recita la nota congiunta di Italia e Francia. Che conclude: “Le dichiarazioni preliminari di oggi dell’Ema sono incoraggianti. In caso di conclusione positiva dell’analisi, i due leader sono pronti a far ripartire speditamente la somministrazione del vaccino AstraZeneca”.
La situazione è monitorata anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella che in questi giorni si è sentito con il premier, senza però voler far trapelare alcun pensiero. Nonostante le sue idee sui vaccini e sul ruolo dell’Europa davanti a questa psicosi continentale. Nel silenzio e nell’attesa, si diceva, continuano le ristrutturazioni sulla tolda di comando della pandemia. E l’opera di Draghi continua con il Cts, dopo la Protezione civile e il commissario straordinario.
Il Comitato tecnico scientifico sarà composto da dodici membri. A coordinarlo Franco Locatelli, presidente del consiglio superiore di sanità, e il portavoce sarà Silvio Brusaferro, presidente dell’istituto superiore di sanità. Chiudono la squadra: Sergio Fiorentino, cui spetta il compito di segretario, Giuseppe Ippolito, Cinzia Caporale, Giorgio Palù, Giovanni Rezza, Fabio Ciciliano, Sergio Abrignani, Alessia Melegaro, Alberto Giovanni Gerli, Donato Greco. “Il Cts - dicono dalle stanze del governo - esprime nuove competenze pur nel segno della continuità”. Intanto, anche qui si cambia.