Draghi: "Sui vaccini pronti a fare a meno dell'Europa. Farò AstraZeneca"
"Ad aprile 11 miliardi immessi nell'economia. Il coordinamento europeo ha valore aggiunto ma se non funziona dobbiamo cercare altre strade. Il Mes? Adesso non è una priorità"
"Le novità rispetto al passato sono l'abbandono dei codici Ateco e la velocità nei pagamenti", ha detto il premier Draghi, introducendo la conferenza stampa da Palazzo Chigi dopo l'approvazione del decreto Sostegni in Consiglio dei ministri. Accanto a lui il ministro dell'Economia Daniele Franco e il ministro del Lavoro Andrea Orlando. "Se tutto va come deve andare, ad Aprile (a partire dall'8, ndr) 11 miliardi di euro verranno immessi nell'economia", ha aggiunto Draghi. "Siamo consapevoli che sono risorse parziali e abbiamo infatti considerato l'ipotesi di avere un secondo stanziamento in occasione della presentazione del Def", ha puntualizzato il presidente del Consiglio.
Le domande a Draghi
Ci sarà un nuovo scostamento? "Al momento non abbiamo quantificato lo scostamento. I prossimi giorni saranno cruciali: cercheremo di vedere come va l'economia, la campagna vaccinale. Il lavoro in cdm, cercando di conciliare esigenze diverse, è stata un'esperienza che è andata molto bene".
La sospensione su AstraZeneca è stato un errore? "La decisione di sospendere la somministrazione di AstraZeneca non è stata presa per imitazione. Ma per responsabilità di un governo che si è chiesto: posso andare avanti con la campagna vaccinale quando l'Agenzia europea si è presa una settimana per decidere? La domanda che uno si deve porre è se quello che è successo avrà un effetto anche in futuro. Questo dovremo capirlo in questi giorni, e agire di conseguenza. Se ci sarà un effetto mi aspetto che sia temporaneo, compensato dagli altri vaccini. I siti vaccinali continuano ad aumentare. Soltanto in questi giorni sono aumentati del 25 per cento".
Esiste un problema di indebitamento per l'Italia? "E' necessario aiutare imprese e lavoratori nel percorso di uscita dalla pandemia. Non è un anno in cui si chiedono soldi ma si danno. Non è questo il momento di guardare al debito, di pensare al patto di stabilità. Difficile che le regole del patto restino le stesse. Tutti i paesi europei hanno aumentato il debito, la Francia, la Spagna".
Farà AstraZeneca? "Non ho fatto la prenotazione, ma non c’è nessun dubbio che farò il vaccino Astrazeneca. Mio figlio lo ha fatto, a Londra".
Come si concilia il proposito della lotta all'evasione fiscale con la sanatoria approvata oggi? "Questo di oggi è un condono di multe di oltre 10 anni fa. Abbiamo contenuto questo all'interno di un tetto di reddito. Questo azzeramento delle cartelle da un lato permette di perseguire la lotta all'evasione con più efficienza. Ma è ovvio che in questo caso lo stato non ha funzionato, accumulando milioni e milioni di cartelle. Per questo ci vuole una riforma delle modalità di riscossione delle cartelle. Il vero sollievo è una riforma del meccanismo
E' auspicabile un cambio di passo da parte della commissione? "Il coordinamento europeo ha tantissimo valore aggiunto, in tantissimi aspetti della nostra politica economica e di altri tipi. Ma qui su parla della salute. Se il coordinamento europeo funziona bene, altrimenti bisogna cercare altre strade".
La grande aspettativa è un limite per il suo governo? "Le aspettative non mi pesano".
Possibile l'allungamento dell'anno scolastico? "La scuola sarà la prima a riaprire, riprendendo la frequenza scolastica almeno fino alla prima media, quando il contagio lo permetterà".
Quale ruolo dello stato nell'economia? "Il tempo delle grandi scelte economiche appartengono più alla normalità, la nostra è una fase emergenziale".
Giudizio sull'organizzazione della campagna vaccinale in Europa? "Ci sono stati dei problemi che risalgono al modo in cui questi contratti sono stati fatti, alla scelta della società. Con il senno di poi si trovano tanti errori. La stessa domanda avremmo fatto bene a farcela alla firma di questi contratti".
Ricorrerà al Mes? "Con gli attuali tassi di interesse non è una priorità".
L'orizzonte temporale del governo? "Dipenderà dal Parlamento..."..
Le implicazioni della crisi? "Siamo un paese fondato su europeismo e atlantismo, i nostri rapporti internazionali non sono in discussione. Se ordineremo vaccini per conto proprio? Vediamo. Se il coordinamento europeo non funziona dobbiamo essere pronti. È quello che ha detto la Merkel ed è quello che dico anch'io".
Serve cancellare il codice degli appalti? "No, ma serve una riflessione sul tema".
Quella su AstraZeneca è stata una decisione politica? "Sull'Ema la decisione non è stata politica, ma dire che non siamo parlati tra paesi europei non sarebbe vero. Tutti hanno condiviso una certa incertezza in seguito al rilievo dell'Ema".