Quella dei capigruppo donne nel pd "è una questione politica"
"Una grande forza progressista non può avere solo uomini ai vertici". "C'è bisogno di parità a tutti i livelli". Parlano Lia Quartapelle, Cecilia D'Elia, Piero De Luca, Tommaso Nannicini
Domenica il segretario del Partito democratico Enrico Letta ha detto in un’intervista al Tirreno che vorrebbe due nuovi capigruppo in Parlamento al posto degli attuali Andrea Marcucci e Graziano Delrio, e ha aggiunto che al loro posto sarebbe il caso di mettere due donne. "Io sono sicuro che i gruppi sceglieranno, sulla base di una selezione, votando sicuramente donne di qualità, come sono le donne che stanno nei gruppi parlamentari del Pd". ha ribadito oggi Letta a Repubblica tv, ricordando che "in Europa è la precondizione il fatto che ci sia una questione di genere".
"Per il Pd è il momento di dimostrare attenzione alle donne non solo a parole", dice la deputata dem Lia Quartapelle. "Con l'elezione di due donne capigruppo alla Camera e al Senato possiamo dare sostegno alle tante iniziative del governo alle donne che stanno facendo fatica al lavoro e in famiglia prendendosi cura dei figli, dei malati e degli anziani".
"Il problema non sono Marcucci o Delrio. Una grande forza progressista non può avere nelle posizioni apicali solo uomini: è una questione politica", dice Cecilia D'Elia, portavoce delle donne democratiche. E Piero De Luca ribatte: "C'è l'autonomia dei gruppi, che è sacra, e c'è un giusto appello del segretario a difendere e dare spazio alla parità di genere". Per il senatore pd Tommaso Nannicini "l'indicazione forte del segretario sarà elemento di valutazione importante. Abbiamo bisogno di parità a tutti i livelli, non solo per i capigruppo. E abbiamo bisogno di selezionare una classe dirigente".
Lotte di correnti dietro la questione di genere? "Dovremmo parlare di più di politica", risponde Nannicini. "Abbiamo bisogno di parlare con franchezza e non agitare temi senza discutere di ciò che deve fare il partito".
"Mi sembra un tema coerente con ciò che ha detto Letta in assemblea e che quasi tutti abbiamo votato", ribatte D'Elia, "che sia un'assunzione di responsabilità rispetto al modo di essere di un partito che deve praticare ciò che dice. E credo sia proprio nelle corde di Letta la capacità di guardare alle pluralità".