Grillo gela i parlamentari: "Il vincolo dei due mandati resta anche con Conte leader"

L'assemblea con doppia sorpresa. La prima a suo modo gradita. Perché all'incontro in programma tra i deputati e senatori del M5s, tutti collegati via zoom, si presenta senza preavviso anche Beppe Grillo. E non è solo: perché insieme a lui si collega anche Roberto Cingolani, il ministro della Transizione ecologica.  Poi, però, arriva la doccia fredda per molti esponenti illustri del M5s. Perché il garante, dalla sua casa genovese, rinnova l'editto di sempre: "Il limite dei due mandati deve essere un nostro pilastro fisso". E dunque, d'incanto, si sbriciolano le speranze sottaciute di tanti notabili grillini, da Luigi Di Maio in giù. I quali speravano che, con la rifondazione generale promossa da Giuseppe Conte, tra i tanti puntigli ideologici di cui ci si sarebbe disfatti, c'era anche quel vincolo che invece decreta la fine anticipata della carriera politica di tanti parlamentari, sottosegretari e ministri del M5s. 

Per il resto, oltre a un rapido passaggio sul solco che Conte dovrà tracciare ("Stabilmente nel campo del centrosinistra"), il discorso di Grillo è un lungo, come al solito scombiccherato monologo intorno alle straordinarie opportunità offerte dalla transizione ecologica. "E' di quella che dovremmo parlare, è solo su quella che dovremmo concentrarci", dice il comico. Che, non a caso, chiede al ministro Cingolani, titolare di quel famigerato "superministero" in nome del quale Grillo aveva chiesto a parlamentari e attivisti di sostenere senza indugi il governo di Mario Draghi. "Il concetto di transizione è legato a un altro concetto, che è l’evoluzione delle cose", spiega Cingolani a deputati e senatori grillini. "Ora abbiamo tecnologie, un tempo ottime, che non sono più buone: dobbiamo cambiarle. Nessuna soluzione è eterna". Nessuna, tranne forse il vincolo dei mandati.