Morra si traveste da Diabolik per un altro blitz in un centro vaccinale
Il senatore grillino ha visitato a sorpresa, con tuta e cappuccio, l'Usca di Cosenza. Incurante delle polemiche sollevate dopo l'ispezione della scorsa settimana
In seguito alla sua incursione di sabato scorso nell’azienda sanitaria provinciale di Serra Spiga, a Cosenza – dove avrebbe insultato il personale addetto alla campagna vaccinale –, s'era sollevato un gran polverone. Ma a Nicola Morra non è servito per placare il suo istinto da segugio alla ricerca delle malefatte e delle ingiustizie della sanità pubblica. Secondo il portale locale LaCNews24, infatti, il presidente della commissione Antimafia questa mattina si sarebbe presentato nei locali dell'Usca di Cosenza, tuta nera e cappuccio alla Diabolik a camuffarne l'identità. Per un'ispezione a sorpresa, in seguito alla quale avrebbe lamentato, segnalando il tutto al commissario locale Vincenzo La Regina, la sovrapposizione tra la somministrazione dei vaccini agli over 80 e una campagna di screening su circa 200 soggetti, che causava assembramenti. "Se escono certi articoli, che sono carta straccia, c'è qualcuno che mi teme perché sto mettendo le mani in qualcosa che non deve essere disvelato, conosciuto", ha detto a caldo Morra in un video in cui minimizza il particolare del travestimento. "Nessun cappuccio alla Diabolik e nessuna tuta, mi sono coperto per il freddo".
Dopo i fatti della scorsa settimana, il responsabile della centrale operativa di Cosenza Mario Marino ha annunciato nei confronti di Morra una denuncia per abuso di potere. E lo stesso senatore grillino ha cercato di difendersi dalle accuse mossegli, parlando di ricostruzioni "inverosimili e grottesche", in quella stessa diretta Facebook in cui non riusciva a nominare la sua scorta, chiamandola "le sue tutele". Adesso, nel pieno di una crisi di smarrimento del movimento politico che ne ha promosso l'ascesa e da cui è stato espulso nemmeno un mese fa, Morra s'è ricordato dei mille travestimenti di Grillo. E deve aver pensato che fosse il caso di emularlo per portare avanti le sue battaglie contro i mulini a vento. Ché il fatto grave, in ogni caso, non sta tanto nel presunto travestimento. Quanto nell'eterna allusione per cui lo si vorrebbe colpire come oscura reazione dei "poteri forti".