Sul ripristino delle zone gialle, Salvini e Tajani sono d'accordo

"Dopo Pasqua se la situazione sarà sotto controllo, si riapra" dice il leader leghista. Per il vicepresidente di Forza Italia, "Questo è esecutivo utile per superare la crisi sanitaria"

Francesco Cocco

Il leader della Lega, Matteo Salvini, non rinuncia alla speranza di riaperture dove possibile: "Dopo Pasqua, dopo l'ennesimo sacrificio richiesto agli italiani, se la situazione nelle regioni, se gli ospedali e i contagi saranno sotto controllo, si riapra e si torni alla vita". E sulla riproposizione delle zone gialle, sospese nell'ultimo decreto anticovid, è d'accordo anche Antonio Tajani di Forza Italia: "Sarebbe meglio avere la zona gialla, anche per incentivare le persone ad avere un certo tipo di comportamento".

 

"Se dall'Europa arriveranno i vaccini non basterà l'attuale personale altrimenti si dovranno bloccare gli ospedali per vaccinare", aggiunge Salvini. "Ci sono accordi in via di definizione con infermieri, odontoiatri, specializzandi e occorre coinvolgere anche l'esercito se serve". 

"Noi siamo per una posizione molto pragmatica e cioè: chiudere dove si deve chiudere", spiega Tajani. "Quindi ascoltiamo gli uomini di scienza. Io ho più volte detto che bisogna reinserire la zona gialla, perché bisogna capire: è meglio avere una finta zona arancione o una vera zona gialla? Io per evitare assembramenti, avrei tenuto aperte palestre e piscine. Sono contro al 'o tutto aperto o tutto chiuso'. Se bisogna continuare con le chiusure allora c'è bisogna di uno scostamento di bilancio. All'interno del governo ognuno fa la propria partita, l'importante è che non ci siano polemiche. Una volta finita questa crisi, si tornerà alla normalità. Ora bisogna collaborare", ha continuato. "mi interessa la corsa sulla salute", conclude Salvini. "Se ci sono automatismi sulle chiusure ci siano anche sulle riaperture. Se c'è un comune o una regione preoccupanti si chiuda quel comune o quella regione".