Meloni: "Riaprire tutte le attività all'aperto entro questa settimana"

Roberta Benvenuto

Per la leader di FdI, "la riapertura degli stadi dimostra che si può riaprire tutto, secondo protocolli stringenti sui quali il governo si deve assumere la responsabilità". E su Alitalia: "Si sta sottovalutando il tema sul piano strategico"

"La misura economica più preziosa in questo momento è quella delle riaperture", dice Giorgia Meloni durante la conferenza stampa nella sede del partito in via della Scrofa a Roma. "La riapertura degli stadi dimostra che si può riaprire tutto: ristoranti, palestre, teatri. Si può riaprire tutto secondo protocolli stringenti sui quali il governo si deve assumere delle responsabilità", aggiunge la leader di Fratelli d'Italia. "Maggio non è una vittoria: è naturale che farà più caldo e come l'anno scorso si potrà tornare a fare diverse attività. Ma la mia idea è riaprire entro questa settimana tutte le attività all'aperto".

 

 

Meloni aggiunge che, quando incontrerò il presidente Draghi la settimana prossima gli dirà "che il nostro voto sullo scostamento di Bilancio dipende da una certezza 'in tabelle' di come quelle risorse verranno spese. Il voto di Fratelli d'Italia c'è su qualsiasi cifra se i soldi dello scostamento si useranno per intervenire sui costi fissi delle aziende, per salvare il lavoro in Italia e difendere i 'nostri gioielli'. Se invece si continuano a pagare cose come la lotteria degli scontrini il voto di FdI non c'è".

 

E sulla vicenda di Alitalia, sulla quale oggi ha scritto una lettera a Draghi, pubblicata dal Messaggero, nella quale chiede di rivedere il piano di salvataggio, Meloni sostiene che il governo stia "sta sottovalutando il tema sul piano strategico. Sta sottovalutando il ruolo di una compagnia di bandiera, sul piano della difesa degli interessi nazionali e del turismo. Come sempre si rischia di buttare il bambino con l'acqua sporca. Non riusciamo a fare una strategia industriale sui nostri interessi e poi andiamo verso la mini compagnia come fosse una soluzione. L'Italia è ancora in tempo per porre delle questioni sulla gestione della sua politica aerea. Siamo l'unica nazione d'Europa nelle quali le compagnie low-cost viaggiano negli aeroporti internazionali delle grandi città. Così non abbiamo aiutato la nostra compagnia aerea a crescere in questi anni. E c'è un problema enorme con l'Ue, che ha aiutato alcune compagnie di bandiera e ne ha penalizzate altre. Prima di rinunciare ad avere una compagnia di bandiera degno di questo nome non ci sono alternative valide?".

 

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