Il caso
Cerasa e lo scoop del Foglio: "Conte e il complotto? Rifugio per chi non ha contenuti"
Il direttore del Foglio risponde all'Adnkronos sul caso sollevato dal nostro giornale: per Bettini il governo cadde per una convergenza di forze internazionali
Cerasa: è ridicolo che a evocare il complotto sia proprio il Pd, partito che ora sostiene Draghi
Chi fa leva sull'idea del complotto "non ha contenuti sufficienti per giustificare le sue idee''. La pensa così il direttore del Foglio, Claudio Cerasa che con l'Adnkronos si sofferma sul presunto complotto alla base del quale ci sarebbe la caduta del governo Conte e dell'arrivo a Palazzo Chigi di Mario Draghi, smascherato dallo stesso quotidiano. "Di solito - spiega Cerasa - chi gioca con il complottismo lo fa perché non ha contenuti sufficienti per giustificare le sue idee. E questo è un caso eclatante perché Draghi fu scelto da Mattarella per un motivo squisitamente politico: Conte non aveva più la maggioranza e serviva un'alternativa per capire se ci fossero o meno le possibilità di andare alle elezioni. Draghi era il personaggio più importante dal punto di vista istituzionale e le cose sono andate così".
"E' davvero ridicolo - attacca Cerasa - che il complotto venga evocato da parte di un partito come il Pd che si è insediato in un governo che dovrebbe essere il mandante del complottismo. Il Pd è il primo partito nella storia che denuncia un complotto che aveva l'obiettivo di fare insediare un governo di cui il Pd oggi fa parte. Questa è una cosa che non sta né il cielo né in terra. Andare a scadere nel complottismo per dirigenti del Pd, che forse rimpiangono la stagione di Conte, ma che comunque fanno parte anche di un'altra, è un modo come un altro per ammettere i fatti della politica". L'approdo dell'ex presidente della Bce a Palazzo Chigi "si chiama politica e chi trasforma la politica in un complotto significa che di politica non ne capisce niente", conclude il direttore del Foglio.