Intervista

Cacciari: "La Superlega già esiste. Il resto è retorica. Ma lo volete capire!"

"Se non la fanno adesso, la faranno poi!"

Carmelo Caruso

"Ipocriti quelli che parlano di perdita! Le piccole squadre non vicneranno mai un campionato. Il no alla Superlega farà aumentare ancora di più le diseguagalianze calcistiche". Parla Massimo Cacciari

La Superlega? “Ma basta! La Superlega esiste di fatto! Le piccole squadre non vinceranno mai un campionato. Chi la critica non sa di cosa parla!”. Perderemo i campetti, i vivai. Dicono. Il mondo è in pericolo? “Ma perdita di cosa? Di cosa? Di che! Ma finitela!”. Professore Massimo Cacciari, le chiamiamo puttanate? “Certo! Puttanate”. Parliamo di Superlega e di calcio con filosofia? “Ma di cosa vuole parlare? Non mi va”. Cominciamo da capo. La secessione delle grandi squadre è fallita (al momento). Si chiede la testa del presidente della Juventus, Andrea Agnelli che ha annunciato che adesso “è il momento di fermarsi”. Le inglesi si erano già tirate indietro (la Brexit della Brexit). La politica italiana interviene e saluta con fiducia questo ripensamento. Per la sinistra quanto sta accadendo è addirittura la lotta del calcio proletario contro le élite. Per importanti editorialisti (vedi Corriere della Sera) è invece la rivincita della sovranità. “Palle! Palle”. Giusto, professore. Mai come ora è una questione di pallone… “Allora, precisiamo una volta per tutte una cosa”. Fischiamo l’inizio? “L’Atalanta, il Benevento, non vinceranno mai il campionato. Poteva accadere all’epoca del Cagliari e del Verona. Non oggi”.

 

Il sogno, il romanticismo, “fuga per la vittoria”. “Macché. E’ pura ipocrisia. Le grandi squadre sono destinate a vincere le competizioni perché hanno organici mille volte superiori alle squadre minori”. Ma, professore, perché staccarsi allora? “Ma lo volete capire! Sono già staccate. La Superlega se non la fanno adesso, la faranno dopo. C’è di più”. Faranno una super super Lega? “No. Finirà che torneranno indietro ma solo perché otterranno dalla Uefa tutto quello che chiedono. In pratica guadagneranno di più minacciando di andarsene”. Per la sinistra si ripropone lo scontro epocale fra classi disagiate e la borghesia mentre per la destra opporsi alla Superlega serve a difendere la nazione. Cosa ci siamo persi? “Stupidi, sciocchi. Il calcio è un mondo cinico. La Superlega è solo la dimostrazione di prepotenza e arroganza da parte di queste squadre. Ma non è nulla di nuovo. Si spartiranno la torta meglio”.

 

La diseguaglianza crescerà e non si vede neppure un Marx in calzoncini a combatterla. Che si fa? “Ma è quello che dico! Cresceranno le diseguaglianze senza la Superlega. Le grandi squadre faranno marcia indietro e detteranno le condizioni. Tutti quelli che salutano il fallimento della Superlega è gente incompetente. E’ ovvio che si arriverà a qualcosa di simile all’Nba. Smettiamola”. Neppure i trecentomila vaccinati hanno destato tanto entusiasmo come questa ritirata. E volano le accuse fra presidenti: “un serpente”, “giuda”, “traditore”. Si sono mossi perfino premier. Manca solo la convocazione urgente della Commissione Europea. Filosoficamente parlando, come definire? “Demagogia. La politica che parla di calcio è ridicola. Io non voglio più parlarne. Non so nulla”. Non vale. Sempre il solito tranello “io non so di non sapere”? “Non leggo i giornali”. Ma della Superlega sa tutto! “Io mi occupo di cose serie”.

 

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  • Carmelo Caruso
  • Carmelo Caruso, giornalista a Palermo, Milano, Roma. Ha iniziato a La Repubblica. Oggi lavora al Foglio