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Verso il Campidoglio

Al Pd servirebbe Brunetta per mediare tra Raggi e Zingaretti

Gianluca De Rosa

Il ministro della Pubblica amministrazione vanta con la sindaca della Capitale un improbabile rapporto speciale. È l'uomo che serve in casa dem 

Anche Andrea Orlando spende il suo tentativo.  “Spero che ci sia perché sarebbe una carta molto forte”, ha detto il ministro questa mattina intervistato da Omnibus sulla possibiltà di una candidatura Zingaretti per il Campidoglio. “Ah Nicò, facce il sindaco”. Tutti lo vogliono, lui, sornione, almeno per adesso, si tira indietro. Non che lo abbia escluso a priori, sarebbe la ciliegina di una torta di una storia politica che è un tutt’uno con la Capitale – Zingaretti per il resto ha già fatto tutto: il presidente della Provincia, il governatore della Regione Lazio –, ma le cose sono davvero troppo complicate.

 

Da un lato c’è la paura che se la Regione Lazio tornasse al voto a vincere potrebbe essere il centrodestra – da Fratelli d’Italia con Francesco Lollobrigida e Chiara Colosimo, alla Lega con Claudio Durigon, in tanti sognano di sedere in via Cristoforo Colombo –, dall’altro c’è il rischio di fare confusione. Zingaretti, dopo le dimissioni da segretario del Pd, ha scelto di continuare a sostenere l’alleanza organica con il M5s. Pochi giorni dopo il suo addio al Nazareno lo ha esplicitato nel modo più chiaro possibile: l’ingresso nella sua giunta di due consigliere grilline, l’ex avversaria Roberta Lombardi e Valentina Corrado. Dopo un passo del genere come potrebbe correre contro un’altra grillina, la sindaca Virginia Raggi? In tanti in questi mesi hanno cercato di far desistere la prima cittadina per convergere su un’alleanza, forse ci proverà anche Giuseppe Conte. Nessuno però sembra destinato al successo, anche perché dopo anni di liti come potrebbe Virginia sostenere Nicola? Servirebbe un grande mediatore. Purtoppo però l’uomo giusto sta nel centrodestra.

 

 

Al Pd servirebbe Renato Brunetta. Il ministro della Pubblica amministrazione, a differenza del governatore laziale, vanta con la sindaca della Capitale un improbabile rapporto speciale, frutto più che della vicinanza politica delle circostanze che più volte hanno messo sindaca e ministro sulla stessa strada. L’ultima volta proprio oggi. Con un comunicato congiunto con il Campidoglio il ministro forzista questa mattina ha esultato: “Abbiamo sbloccato il concorso al comune di Roma è uno dei risultati immediati del nostro decreto”. Raggi si è subito detta “grata per la leale collaborazione istituzionale, che ci ha permesso di mettere a punto una procedura concorsuale rapida e trasparente”. L’argomento era già stato al centro di un incontro tra i due avvenuto a marzo. Come dicevamo, però, non è la prima volta che i due incrociano i loro destini. Nel dicembre del 2016, Virginia Raggi fu invitata al Quirinale per il consueto brindisi natalizio. La sindaca era da poco stata eletta a palazzo Senatorio. I fotografi immortalarono la sua solitudine: nessuno ad accoglierla o a salutarla. L’unico che con garbo e galanteria le corse appresso saltellando per darle il benvenuto tra le alte sfere dello Stato fu proprio lui, l’allora capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, Renato Brunetta.

 

Cene di gala e manifestazione di piazza. Le strade di Virginia e Renato s'intrecciarono tre anni più tardi in fondo alla Laurentina. A Falcognana, sotto il santuario del Divino Amore, dove il ministro ha una vigna e la sindaca non voleva assolutamente che fosse realizzata una discarica. Gilet arancione catarifrangente e megafono in mano, entrambi, Raggi e Brunetta arringarono la folla, spallegiandosi l’un l’altro. La discarica non fece. Adesso, due anni dopo, la collaborazione è tutta amministrativa: Renato e Virginia hanno sbloccato, a pochi mesi dalle elezioni, un concorso per oltre 1.400 nuove assunzioni. Altro che alleanza Raggi-Pd a Roma sarebbe decisamente più probabile e proficuo un ticket Raggi-Brunetta.

 

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