Cimiteri, l'ultima vergogna di Roma
La denuncia di Andrea Romano (Pd): "Da due mesi non riusciamo a seppellire nostro figlio. Raggi, la tua vergogna non sarà mai abbastanza grande"
"Oggi sono 2 mesi che mio figlio Dario non è più con la sua mamma, con i suoi fratelli, con me. 2 mesi che non riusciamo a seppellirlo: Ama non dà tempi di sepoltura degni di una città civile. Anzi, non dà alcun tempo. La tua vergogna non sarà mai abbastanza grande". Lo scrive su Twitter il deputato del Pd Andrea Romano. Il messaggio di Romano, che ha messo in copia direttamente la sindaca Virginia Raggi, ha suscitato immediatamente una serie di reazioni di solidarietà su Twitter. Carlo Calenda ha subito rilanciato il messaggio, mentre il deputato di Iv Luciano Nobili ha commentato: "Un abbraccio ad Andrea e alle tante famiglie romane che si trovano nella medesima condizione. Dolore che si aggiunge a dolore. Virginia #Raggi, non potevi finire cinque anni di disastri più indegnamente di così".
Sulla situazione disastrosa dei cimiteri romani avevamo raccontato, in un servizio video, cosa sta succedendo. Mesi di attesa e operatori esasperati. L'Ama non ha gli impianti adeguati per le cremazioni, nonostante dal 2017 una delibera preveda la costruzione di nuove strutture. I crediti cimiteriali, le responsabilità dell'amministrazione, il dolore e lo sconforto delle famiglie. Una madre ci raccontava di un anno di attesa per una cremazione. "Mi sembra di averlo perso una seconda volta", raccontava Annamaria Clabassi, il cui figlio è morto trent'anni fa e che il comune ha estumulato per provvedere alla cremazione. Di lui i familiari non hanno più notizia. "Spero non me l'abbiano buttato in una fossa comune. Ho chiesto di vedere la cassa ma mi è stato impedito", aggiunge la donna. Di rinvio in rinvio, ora l'appuntamento è per l'ottobre prossimo. "Una cosa indegna", dice Giovanni Barbizzi, il fratello del defunto.
Mi chiamo Lorella e sono qui per testimoniare che mio marito, a più di due mesi dalla morte è ancora nel deposito e non so quando lo potrò riavere. Non penso che per una cremazione ci possa volere tutto questo tempo. Non ci sto". Questa la testimonianza di un'altra donna che sta vivendo una situazione drammatica a causa dei ritardi di Ama e delle responsabilità del Campidoglio. Ne abbiamo parlato anche con gli operatori funebri che, la scorsa settimana, sono scesi in piazza per protestare. "La situazione è catastrofica: da novembre abbiamo grossi problemi di stoccaggio delle salme e mi scuso per questo termine", ci ha detto un imprenditore funebre, "perché i depositi sono pieni e l'Ama ha giocato a rimpiattino sui problemi del Covid ma in realtà è una cattiva gestione dell'Ama che gestisce i cimiteri capitolini. Ci sono attese per più di un mese e di un altro mese per ritirare le urne. Tra l'altro ci hanno impedito di lasciare le salme in camera mortuaria e andare a cremare altrove. Gli altri forni poi non accettano di fare il deposito per Roma".