Romani acquisiti
Leghisti all'amatriciana: la festa di Salvini per il Natale di Roma
Da ladrona a padrona e "artefice del proprio destino": l'improbabile evento della Lega per celebrare la fondazione della Capitale
La figura stilizzata di Alberto da Giussano con scudo in una mano e spada in un’altra campeggia sulle immagini dei Fori imperiali, del Colosseo, del Pantheon e anche della fontana di Trevi. No, non è la presa di Roma Ladrona. Sul simbolo della Lega non c’è scritto Nord, ma “Salvini premier” e alle cartoline social della Capitale si accompagna una scritta bianca in caps lock che non lascia alcun dubbio e scioglie qualsiasi fantasia guerresca “AUGURI ROMA”.
“La Lega festeggia il Natale di Roma”. Già il nome dell’evento lanciato su Facebook dal Carroccio genera un inevitabile sorriso. Ah, che bello sarebbe avere la macchina del tempo. Ma ve lo immaginate il Matteo Salvini duro e puro consigliere lumbard a Milano che guarda il se stesso di 20 anni più tardi tutto intento a festeggiare non solo il loro Natale di “questa straordinaria e unica città”, ma a anche prometterne la Resurrezione. “I romani devono tornare a poter dire con orgoglio ‘Aho so’ de Roma’”.
Ed è vero, ormai siamo tutti più o meno abituati alla Lega di Salvini, in versione nazionale, unitaria, ma alcune cose fanno ancora una certa impressione. Con il leader all’evento partecipano dirigenti del nord e leghisti all’amatriciana. Ci sono Alessandro Morelli, Massimiliano Garavaglia, Vanvia Gava, Lucia Borgonzoni, ma anche gli organizzatori dell’evento: il coordinatore laziale Claudio Durigon e i consiglieri capitolini Maurizio Politi e Davide Bordoni e quelli regionali Daniele Giannini e Laura Corrotti. Un connubbio bellissimo. Ma che avrebbe detto il Salvini di 20 anni fa ascoltando il non proprio leghista, ex ministro e governatore del Lazio di Alleanza nazionale, Francesco Storace spiegare: “Dobbiamo uscire dallo schema Roma Ladrona, dobbiamo passare da Roma Ladrona a Roma Padrona, arteficie del proprio destino: servono subito poteri e risorse”?
A sottolineare la peculiarità dell’evento ci ha pensato il forzista-leghista (ha la tessera di entrambi i partiti “lo statuto me lo consente”) Francesco Giro: “Mi commuove vedere la Lega così determinata a riconoscere alla Capitale degli italiani più risorse, più funzioni e più orgoglio. Non è scontato. Perché ricordiamoci che la Lega nasce come partito secessionista, ma grazie a un grande leader le cose sono cambiate. Questo è quello che dobbiamo spiegare ai romani”. D’altronde non sarà difficile. Lo ha detto proprio Salvini: “Ormai sono un romano acquisito", daje