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Recovery, Cdm approva. Ma è Draghi a convincere la Ue: "L'Italia farà le riforme"
Quattro le riforme di contesto
Primo sì al Recovery. La Ue chiede riforme, il premier garantisce. Impegno per superbonus. Adesso il passaggio in parlamento. Ruolo decisivo di Franco
Dopo una giornata lunghissima, il Cdm approva il Recovery. Non sono state tensioni politiche quanto le perplessità di Bruxelles a ostacolare il percorso. Perplessità sulla capacità dell’Italia di fare le riforme. Perplessità che sono state smontate da Draghi dopo telefonate con Ursula Von der Leyen e la garanzia personale che “l’Italia farà quello che deve fare”. Convocato per le 10 spostato infine alle 14, rimandato a sera. Il Cdm dice sì. I partiti, in particolar modo il M5s, ha chiesto che il superbonus venisse prorogato. Si troveranno risorse. Un ruolo fondamentale è stato svolto da Daniele Franco, il ministro dell'economia e delle finanze Daniele Franco, sarà poi lui a presentarlo alla Commissione.
Il Governo intende attuare quattro importanti riforme di contesto: pubblica amministrazione, giustizia, semplificazione della legislazione e promozione della concorrenza. Gli investimenti previsti avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche e miglioreranno in maniera importante gli indicatori sui divari territoriali, l'occupazione giovanile e quella femminile. Il programma di riforme potra' ulteriormente accrescere questo impatto. Inoltre, nel quadro di una piu' ampia e ambiziosa politica di ammodernamento del Paese, il Governo intende aggiornare e perfezionare le strategie nazionali in tema di sviluppo e mobilita' sostenibile, ambiente e clima, idrogeno, automotive, filiera della salute. Alle risorse previste dal PNRR si aggiungono quelle della programmazione nazionale complementare, quelle rese disponibili dal REACT-EU e quelle derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali e di investimento UE.