La mozione contro Speranza mette in mostra le crepe nel centrodestra

Roberta Benvenuto

L'Aula respinge la sfiducia al ministro della Salute presentata da Fratelli d'Italia. Ma per Romeo, capogruppo della Lega al Senato, gli alleati "più che tentare di demolire Speranza hanno qualche altro tipo di intenzioni..."

Il Senato ha respinto la mozione di sfiducia al ministro della Salute, Roberto Speranza, presentata da Fratelli d'Italia. Contrari sono stati 221 senatori, a favore 29, astenuti sono risultati in tre. In Aula erano presenti al voto 255 senatori, a votare sono stati 253. Nella mozione, a prima firma Luca Ciriani, si chiedevano le dimissioni del ministro per "l'impreparazione dell'Italia ad affrontare una pandemia sanitaria conseguente in primissimo luogo alla mancanza di un piano pandemico come prescritto dall'Organizzazione mondiale della sanità". 

 

La Lega chiede una "commissione d'inchiesta parlamentare che appuri eventuali errori. Il piano pandemico c'era ed era stato aggiornato? La fiducia la diamo a Draghi, non a Speranza", dice Matteo Salvini. "Abbiamo fiducia nella maggioranza, Speranza deve cambiare un po' registro ma la commissione non è contro di lui bensì nei confronti del piano pandemico e dei risvolti internazionali", ribadisce il leghista Massimiliano Romeo. Che poi aggiunge una stoccata agli alleati, accusati di cercare di spaccare il fronte del centrodestra: "Le mozioni presentate da FdI andrebbero evitate, perché più che tentare di demolire Speranza hanno qualche altro tipo di intenzioni...". 

 

Tra i parlamentari c'è poi chi sostiene la mozione e considera un errore non avere insistito per portare Speranza alle dimissioni. Per Gianluigi Paragone, di Italexit, "con una mozione di sfiducia si poteva mandarlo a casa, "la commissione invece è solo un modo per guadagnare tempo. La lega sta cercando lo spazio temporale per continuare a giocare su due tavoli, quello di lotta e quello di governo. Ma rischia di rimanere impigliata". Luca Ciriani capogruppo al Senato di Fratelli d'Italia, sostiene che Speranza sia "il responsabile principale sia del fallimento della lotta al Covid sia della strategia delle chiusure che strozza la nostra economia". E smentisce l'ipotesi di Romeo – "non lo facciamo per mettere in difficoltà gli alleati" – pur riconoscendo che la Lega vive una contraddizione: "Ben venga una commissione d'inchiesta ma una cosa non esclude l'altra, la nostra richiesta di dimissioni ne esce rafforzata". Anche per Mattia Crucioli di L'Alternativa c'è "nella Lega ci sono molte contraddizioni. Non c'è nulla di strumentale nel farle emergere".