"Posso usare la tua carta di credito?". Così è stato hackerato lo smartphone del presidente del Copasir
Il cellulare del leghista Raffaele Volpi ha inviato a molti suoi contatti messaggi ingannevoli. Poi la precisazione del suo staff: "non rispondete, è un fake". Le strane tensioni sulla guida del comitato che vigila sui servizi segreti
Di per sé la notizia non parrebbe di quelle rilevanti: uno smartphone hackerato, che sarà mai. Sennonché il fattaccio è successo al presidente del Copasir, cioè a colui che guida il Comitato parlamentare che vigila sull'operato dei servizi segreti. Uno che, insomma, tra le sue mail e i suoi messaggi salvati, potrebbe avere materiale delicato. E così molti contatti in rubrica di Raffaele Volpi, deputato leghista di antica foggia democristiana, all'alba di stamane si sono visti recapitato questo messaggio: "Buongiorno. Ho comprato da internet ma la mia carta di credito è scaduta. Posso usare la tua e ti faccio un bonifico".
La precisazione dello staff di Volpi è arrivata di lì a breve. "Non rispondete, è un fake". Un caso tra tanti, certo. Solo che il presidente del Copasir è un ruolo quanto mai delicato. E se ci si aggiunge che da ormai due mesi l'incarico di Volpi è finito al centro di una gazzarra politica tutta interna al centrodestra, con Giorgia Meloni che rivendica per il suo partito dei Fratelli d'Italia quella poltrona, si capisce perché, nel Palazzo, la notizia dell'hackeraggio dello smartphone del "Fox", come lo chiamano bonariamente gli amici, ha generato più di qualche retropensiero.