Le nuove nomine
Dalla Russia agli Usa: valzer di ambasciatori. Così Di Maio accontenta tutti i partiti
In pieno stile democristiano, il ministro non fa sgarbi a nessuno. Starace a Mosca, Massari a New York, Zappia a Washington, Beltrame a Vienna
Altro che Manuale Cencelli, questo è il Manuale Di Maio: le nuove nomine del titolare della Farnesina fanno felici M5s, Pd, Lega e Forza Italia
Dal “Manuale Cencelli” al “Manuale Di Maio”. A vedere bene le nuove promozioni e destinazioni degli ambasciatori, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in pieno stile Dc, sembra aver accontentato tutti i partiti di governo. Nessuno escluso.
Di Maio ha tenuto conto con il misurino degli equilibri “politici” e, oltre a piazzare persone di sua fiducia, ha dato spazio anche ad altri nomi graditi al resto delle forze politiche: dal Pd al centrodestra.
A New York andrà Maurizio Massari, nomina voluta da Di Maio, così come quella di Mariangela Zappia destinata a Washington.
Il titolare della Farnesina piazza a Mosca Giorgio Starace, fratello dell’Ad di Enel, Francesco.
A Tel Aviv andrà Sergio Barbanti (dato vicino al Colle), a Vienna Stefano Beltrame (ex consigliere diplomatico di Salvini), a Singapore Vattani (tenuto in considerazione da Gianni Letta), mentre a Buenos Aires sarà la casa di Fabrizio Lucentini (capo di gabinetto dell’ex ministro Enzo Amendola, ora sottosegretario, e uomo degli esteri del Pd).
Nelle promozioni del corpo diplomatico, tra i vari, diventano ministri: Carmelo Barbarello (ex consigliere diplomatico dell'ex ministra Nunzia Catalfo e vice quando Di Maio stava al ministero del Lavoro), Carlo Batori (ex capo segreteria di Emanuela Del Re, quando era vice ministra agli esteri), Antonio Bartoli (attuale capo ufficio Rapporti con il Parlamento di Di Maio) e Giancarlo Curcio (considerato vicino al centrodestra).
L'editoriale dell'elefantino