Le nuove nomine

Dalla Russia agli Usa: valzer di ambasciatori. Così Di Maio accontenta tutti i partiti

In pieno stile democristiano, il ministro non fa sgarbi a nessuno. Starace a Mosca, Massari a New York, Zappia a Washington, Beltrame a Vienna

Simone Canettieri

Altro che Manuale Cencelli, questo è il Manuale Di Maio: le nuove nomine del titolare della Farnesina fanno felici M5s, Pd, Lega e Forza Italia

 Dal “Manuale Cencelli” al “Manuale Di Maio”. A vedere bene le nuove promozioni e destinazioni degli ambasciatori, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, in pieno stile Dc, sembra aver accontentato tutti i partiti di governo. Nessuno escluso. 

Di Maio ha tenuto conto con il misurino degli equilibri “politici” e, oltre a piazzare persone di sua fiducia, ha dato spazio anche ad altri nomi graditi al resto delle forze politiche: dal Pd al centrodestra.  

A New York andrà Maurizio Massari, nomina voluta da Di Maio, così come quella di Mariangela Zappia destinata a Washington.

Il titolare della Farnesina piazza  a Mosca Giorgio Starace, fratello dell’Ad di Enel, Francesco.

A Tel Aviv andrà Sergio Barbanti  (dato vicino al Colle), a Vienna Stefano Beltrame (ex consigliere diplomatico di Salvini), a Singapore Vattani (tenuto in considerazione da Gianni Letta), mentre a Buenos Aires sarà la casa di  Fabrizio Lucentini (capo di gabinetto dell’ex ministro Enzo Amendola, ora sottosegretario, e uomo degli esteri del Pd). 

Nelle promozioni del corpo diplomatico, tra i vari, diventano ministri: Carmelo Barbarello (ex consigliere diplomatico dell'ex ministra Nunzia Catalfo e vice quando Di Maio stava al ministero del Lavoro), Carlo Batori (ex capo segreteria di Emanuela Del Re, quando era vice ministra agli esteri), Antonio Bartoli (attuale capo ufficio Rapporti con il Parlamento di Di Maio) e Giancarlo Curcio (considerato vicino al centrodestra).

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  • Simone Canettieri
  • Viterbese, 1982. Al Foglio da settembre 2020 come caposervizio. Otto anni al Messaggero (in cronaca e al politico). Prima ancora in Emilia Romagna come corrispondente (fra nascita del M5s e terremoto), a Firenze come redattore del Nuovo Corriere (alle prese tutte le mattine con cronaca nera e giudiziaria). Ha iniziato a Viterbo a 19 anni con il pattinaggio e il calcio minore, poi a 26 anni ha strappato la prima assunzione. Ha scritto per Oggi, Linkiesta, inserti di viaggi e gastronomia. Ha collaborato con RadioRai, ma anche con emittenti televisive e radiofoniche locali che non  pagavano mai. Premio Agnes 2020 per la carta stampata in Italia. Ha vinto anche il premio Guidarello 2023 per il giornalismo d'autore.