C'è posto per tutti. La sfida per la Rai e la fenomenologia del curriculum

Lorenzo Marini

Lunghezza, ordine, pertinenza. E gli interessi personali, metterli o no? Galateo del buon cv, a cui poco risponderanno i 194 candidati al Cda di Viale Mazzini che dovranno essere votati dal Parlamento. Da Minoli a Msi, da Bria a Barca. Una panoramica

Come si scrive un buon curriculum? Le opzioni sono diverse e pure la standardizzazione che si è venuta a creare col “modello europeo” consente di trasmettere originalità. A qualsiasi esperto della materia, però, probabilmente i 194 curricula dei candidati al Cda della Rai che dovranno essere votati dal Parlamento (due alla Camera e due al Senato) farebbero venire i capelli dritti. Perché, almeno per quanto riguarda la forma, se ne salvano pochi.

 

Il criterio seguito dalla maggior parte di loro, infatti, è il seguente: più roba ci metto, meglio è. E questo vale soprattutto per chi arriva dal mondo accademico. Niente di più sbagliato. Perché basta leggersi qualunque manuale o parlare con un direttore del personale di una qualsiasi azienda per sapere che ci sono delle regole ben precise. Innanzitutto, la lunghezza. L’ideale sono tre pagine. Se proprio la si vuole tirare in lungo, cinque. Ma un curriculum di 39 pagine, come quello inviato dal Prof. Avv. Pasquale Costanzo (emerito di diritto costituzionale all’università di Genova), in qualsiasi azienda privata verrebbe cestinato in un nanosecondo senza nemmeno esser letto.

 

La lunghezza, però, non è l’unico dilemma. C’è anche quello della prima o della terza persona. Stravince la terza. Che in un curriculum schematico calza a pennello, ma in quello discorsivo fa un po’ effetto “romanzo breve”. Come in quello di Daniele Silvestri, produttore musicale, omonimo del celebre cantante. Il cui incipit è il seguente: “Da sempre interessato all’arte in tutte le sue forme, fin da ragazzo s'interessa e vive di musica, prima, e di cinema e televisione, poi”. Euclide Della Vista, invece, è uno dei pochi a puntare, con coraggio, sulla prima persona. “Sono figlio d’arte. Dopo aver vissuto l’adolescenza negli studi televisivi nell’emittente fondata nel 1975 da mio padre Valverdino, nel 1998 mi viene affidato…”, fa sapere. Sottolineando poi di essere un tipo “entusiasta, curioso e allo stesso tempo scrupoloso”.

 

Altro punto nodale sono gli interessi personali. Metterli o no? Flavia Barca, sorella di Fabrizio, nelle sue 12 pagine tiene a informare che “nel tempo libero legge romanzi e arrampica in montagna”. Mentre l’ex assessora di Barcellona, Francesca Bria, cede alla vezzosità quando dice che “è stata inserita da D di Repubblica tra le 100 donne che cambiano il mondo”.

 

Poi c’è un altro dilemma: andare in ordine temporale o no? Le regole del buon curriculum dicono che si deve partire dalle occupazioni attuali per poi risalire a ritroso nel tempo, cercando di essere sintetici ed evitando di menzionare esperienze “minori”. Ma di questa regola molti se ne infischiano. L’ex direttore generale di Viale Mazzini Mauro Masi, per esempio, parte dalla metà degli anni ’70, con la sua laurea in legge alla Sapienza nel 1977 e il suo ingresso, nel 1978, in Banca d’Italia. Per sapere cosa fa adesso bisogna arrivare alla fine di pagina 3 (su 4 totali). Lo stesso fa un altro big, Giovanni Minoli, che inizia col diploma al liceo dei gesuiti a Torino nel 1963 e la laurea a Modena nel 1968, per poi ripercorrere la sua densa carriera televisiva in una decina di pagine.

 

Non si contano, poi, le frasi tipiche da curriculum (inserirle o no?): i candidati hanno sempre una “fattiva predisposizione alla leadership”; “innata capacità a fare squadra”; “spiccata capacità di lavorare per il conseguimento degli obbiettivi”; “abitudine a gestire situazioni di stress”. Poi ci sono le lingue. La cui conoscenza se è definita “eccellente”, allora è ok, ma se è solo “buona” fa pensare a uno scarso. Ma c’è chi inciampa pure sul sesso. Alla cui voce non obbligatoria (“sesso:”), invece di rispondere “maschile” scrive “uomo”, come fa l’industriale napoletano Salvatore Formisano.

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