"Nessun passo indietro sulla Bonafede". Sulla riforma della giustizia il M5s si mette contro il governo
Parlano Alessandra Maiorino ("Il referendum di Salvini? Idea bislacca") e l'ex grillino Nicola Morra ("Dubito che i miei ex compagni di partito possano accettare compromessi di qualunque tipo")
In questi giorni si parla di riforma della Giustizia. La riforma è uno degli impegni che l’Italia si è presa con l’Unione europea per ottenere i circa 200 miliardi di euro di finanziamenti del Recovery fund. L’obiettivo è approvare prima dell'autunno tre leggi delega per la riforma del processo civile, penale e del Consiglio superiore della magistratura. Bisognerà quindi anche mettere mano alla legge che porta il nome dell'ex ministro grillino Alfonso Bonafede, probabilmente tornando a quella dell’ex Guardasigilli Andrea Orlando. Domenica, Giuseppe Conte ha incontrato Bonafede e i deputati della commissione per raccogliere le loro critiche e l'allarme sulle modifiche in arrivo. Per il M5s quello della riforma è un discorso che si può affrontare? "Ma certo, qualsiasi passo migliorativo di una riforma che abbiamo fortemente voluto si può fare", risponde Alessandra Maiorino, componente della commissione Giustizia in quota M5s. "Se la Bonafede è migliorabile siamo disponibili a sederci a un tavolo e parlarne. Ma non ci devono essere passi indietro". Salvini sbaglia a cercare la strada del referendum? "Per una riforma sulla giustizia? Mi sembra un'idea bislacca", dice Maiorino. "Sono questioni talmente tecniche che chiedere alla popolazione è fuori luogo. Poi si può sempre fare ma non è la strada più opportuna. Per il M5s è uno strumento importante ma non può essere usato in modo strumentale, va usato con rispetto".
Per l'ex M5s Nicola Morra, oggi capogruppo del Misto, "la giustizia deve avere tempi più celeri, ragionevoli, ma dev'esserci un pronunciamento del tribunale. Se istruiamo un dibattimento e non lo portiamo a sentenza facciamo capire in maniera plastica l'incapacità dello stato di fare giustizia". "Credo che sarà difficile trovare all'interno dell'attuale maggioranza di governo trovare quell'equilibrio che possa soddisfare tutte le parti e credo ci saranno fermenti. Dubito che i miei ex compagni di partito possano accettare compromessi di qualunque tipo".