Matteo Ricci (foto Ansa)

l'intervista

Ricci (Pd): “Per far durare il governo serve il Mattarella-bis”

Luca Roberto

"L'esecutivo ha bisogno di completare le riforme e proseguire oltre il gennaio 2022. Il capo dello stato è l'unico garante. Salvini vuole Draghi al Colle solo per andare a elezioni anticipate". Parla il sindaco di Pesaro

In quell’universo insolitamente silenzioso che sono diventati i partiti italiani, impegnati nel non farsi sfuggire un commento di troppo sull’indisponibilità di Sergio Mattarella a restare al Quirinale, c’è una voce che si distingue per schiettezza. “Da qui a gennaio ci sono di mezzo diverse ere geologiche dal punto di vista politico. Nessuno deve tirare per la giacchetta il capo dello stato, dobbiamo essere molto rispettosi delle sue considerazioni, ma è ovvio che se non ci fosse stato il suo equilibrio e la sua saggezza non saremmo qui, con una situazione politica e governativa stabile”, dice al Foglio Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore, nella segreteria Letta, di tutti i primi cittadini del Pd. Intende dire che per il Partito democratico un Mattarella-bis resta la priorità assoluta? “Io credo che il compito del governo Draghi non si esaurisca di certo a gennaio. Deve portare avanti tutta una serie di riforme il cui comune denominatore è la velocità. E’ un’impegno che Draghi si è preso con l’Europa. Chiaro che il principale garante dell’esecutivo sia Mattarella, che con la sua intelligenza e lungimiranza è riuscito a guidare il paese alle prese con scelte complicatissime. Riuscire a trovare una figura con le stesse caratteristiche non è per niente facile. La mia opinione è che se Mattarella fosse disponibile, anche solo per qualche altro anno, sarebbe la soluzione migliore per il sistema istituzionale italiano. Ci possiamo permettere di mettere in discussione l’orizzonte temporale di questo governo? Il nostro impegno dovrebbe essere orientato a farlo durare fino al 2023. Non soltanto dovrà essere completata la campagna vaccinale, ma ci sarà da gestire la partita del rilancio economico e sociale del paese, in particolar modo degli investimenti necessari a completare il piano di riforme”.

 

E però l’altro ieri il presidente s’è detto stanco, conta i giorni, tra otto mesi sarà “libero di riposarsi”, come ha confessato agli studenti di una scuola primaria della periferia romana. Questi sei anni e mezzo, del resto, non sono stati esattamente una passeggiata di salute al parco, il prequel di una placida pensione. “Con la situazione tripolare in cui ci siamo trovati nel 2018, senza una personalità della statura di Mattarella sarebbe stato difficilissimo navigare nelle acque di questa legislatura, che è passata da tre governi e tre maggioranze diverse e che adesso è alle prese con il prosieguo di un’emergenza, all’interno di formule assolutamente non stabili e che si sono stabilizzate solo grazie a lui”, conferma Ricci.

Per dire della fluidità della situazione (e del risvolto politico spalancato dalle parole del presidente), basti sottolineare le uscite di Salvini e Meloni, per cui il perfetto successore al Colle non potrebbe che essere Mario Draghi. Su questo Ricci ha una lettura che non contempla margini di dubbio: “Il tentativo di Salvini non è quello di eleggere Draghi, che avrebbe tutto lo standing per fare il presidente della Repubblica. La sua preoccupazione è andare a votare il prima possibile. Non a caso, nonostante sia all’opposizione, la Meloni ha già fatto sapere che se serve per andare a elezioni anticipate, la candidatura di Draghi la sosterrebbe anche lei. C’è grande strumentalità in questa proposta”. Restando dalle parti delle scorciatoie, non è che la vostra predilezione per Mattarella dipende almeno in parte dal logoramento in cui s’avvita di solito il centrosinistra nei casting per il Colle, per cui esistono mille candidati e quindi, alla fine, nessuno? “Ma mi sembra – dice Ricci – l’ultimo dei problemi. Il tema vero è la continuità”. Da qui a gennaio, allora, l’auspicio è che in questo disegno responsabile si riescano a coinvolgere altre forze politiche. L’impressione di Ricci è che “anche Forza Italia non seguirà Salvini in questo tentativo di porre fine in anticipo alla legislatura. Del resto hanno investito molto sulla capacità del governo Draghi di completare le riforme”.

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