Nel Pd si pensa a una federazione del centrosinistra. In Iv un po' meno
"C'è spazio per il riformismo in opposizione alla destra sovranista". Le interviste ai dem Andrea Marcucci, Piero De Luca, Dario Stefano e Matteo Ricci (Pd) e a Davide Faraone di Italia Viva.
C'è chi, come Andrea Marcucci, sostiene che un confronto "nel campo più ampio possibile del centrosinistra" sia "estremamente interessante e da coltivare". Per il capogruppo del Partito democratico al Senato, le amministrative di ottobre potrebbero essere il terreno giusto per fare partire il confronto, anche con un M5s "che sta facndo passi in avanti molto serie . che vanno apprezzati. Occorre dialogare anche con loro, non solo con loro". E c'è chi, come il sindaco pd di Pesaro, Matteo Ricci, è convinto che invece molto dipenderà dal centrodestra: "Se questa federazione Lega-Forza Italia andrà avanti dovremo sia competere con loro sia essere la prima forza anche nella coalizione rossogialla. Il centrosinistra non può rimanere immobile. Anche perché, a prescindere dagli avversari, abbiamo un problema di frammentazione pazzesco: solo attorno al Pd c'è un arcipelago di forze che vale il 12 per cento ma è disgregato. basta personalismi, da soli non si va da nessuna parte". Che cosa ne pensano, per esempio, in Italia Viva? Il senatore Davide Faraone non sembra molto convinto: "Vediamo intanto com'è il quadro politico nelle prossime settimane, mi sembra un dibattito prematuro".
Il deputato dem Piero De Luca dice che occorre continuare il lavoro di rilancio dell'identità dei democratici iniziato dal segretario Enrico Letta, per aggregare un centrosinistra ampio, dalle forze più a sinistra del Pd sino a quelle moderate e riformiste. "C'è spazio per il riformismo in opposizione alla destra sovranista", conclude. Se l'idea è cercare di non rimanere isolati, federarsi è "una modalità da 'coccolare'", dice il senatore pd Dario Stefano. Il perimetro di questa federazione? "Quello valoriale europeista nel quale il centrosinistra si riconosce da tempo".