l'intervista
Rampelli (FdI): "A Michetti adesso servirà la politica"
"La grande esperienza da amministrativista del candidato sindaco dovrà essere supportata dalla cultura politica dei partiti della coalizione, a partire da Fratelli d'Italia. Le sue uscite pittoresche? Non mi preoccupano", Parla il vicepresidente della Camera
“Michetti è l’uomo giusto per conquistare la capitale. Ma per fare campagna elettorale, per governare la città, adesso avrà bisogno della politica, della tradizione, della cultura e della rettitudine dei partiti della coalizione, a partire da Fratelli d’Italia”. Telefoniamo a Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, esponente di primo piano del partito di Giorgia Meloni, per sapere se la scelta del ticket Michetti-Matone dall’inner circle meloniano non sia stata salutata come un cedimento della politica. Soprattutto in una città come Roma, che è un po’ il feudo costitutivo di Fdi, non era meglio puntare su una figura di apparato? “Negli ultimi 50 anni a Roma abbiamo governato in una sola occasione. Una candidatura politica avrebbe senz’altro galvanizzato il nostro ambiente, ma probabilmente non sarebbe riuscita a intercettare più ampie fasce di elettorato. Questo non significa però che la grande esperienza da amministrativista di Michetti possa fare a meno del nostro apporto. In questi 5 mesi dovremo fare un grande lavoro per far conoscere il candidato, e sono convinto che al termine della campagna elettorale il problema della scarsa notorietà non si porrà più”.
Trovate una capitale male amministrata, praticamente l’ambiente più fertile per una vittoria a mani basse. Non avete perso troppo tempo? “Tutt’altro, se pensiamo che l’unico in campo è Calenda, che la Raggi non sa se si ricandiderà con il vecchio simbolo del M5s o meno, e Gualtieri deve ancora vincere le primarie”. Sarà. Ma il professor Michetti ha iniziato già a discettare di Roma dei papi, caput mundi. Non c’è il rischio che passi unicamente per un personaggio pittoresco? “Anche Rutelli era un sindaco legato alla tradizione di questa città, non ci vedo nulla di male. Ha un eloquio convincente”. Hanno pure scritto che in più occasioni ha strizzato l’occhio al mito del Duce. Davvero non è preoccupato da eventuali scivoloni? “In questo paese possono arrivare a dire qualsiasi cosa. Anche che un avvocato, stimato professionista, sia un nostalgico del ventennio. Non mi stupisce e non mi preoccupa”.