Il Pd di Siena lancia la candidatura di Letta: “Tutto il centrosinistra lo sostenga”
La direzione provinciale del partito chiederà formalmente al segretario dem di presentarsi alle elezioni suppletive e promette di sostenerlo. La richiesta di unità a sinistra e i nodi intorno al futuro di Mps
All’unanimità. Così la direzione provinciale del Partito democratico di Siena, datasi appuntamento ieri sera, ha deciso di chiedere ufficialmente al segretario del partito Enrico Letta di candidarsi alle elezioni suppletive del prossimo ottobre. Il seggio del collegio Toscana 12 era rimasto vacante dopo le dimissioni di Pier Carlo Padoan, entrato a far parte del consiglio d’amministrazione di Unicredit.
In una nota diffusa alla fine della riunione, il responsabile locale Andrea Valenti motiva la scelta in cinque punti: “Abbiamo apprezzato le prime iniziative di Letta da segretario, il coinvolgimento della base, le parole chiare su tematiche identitarie, le proposte avanzate e la modalità di guida del partito”. E si dice soddisfatto anche del coinvolgimento dei vertici locali da parte della dirigenza nazionale, adottando quel metodo di “ripartenza dai territori” tanto invocato da Letta stesso per rilanciare le sorti del Pd. Prima della decisione di ieri, avevano chiesto a Letta di scendere in campo anche il governatore della Toscana Eugenio Giani, la segretaria regionale Simona Bonafè e il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Se eletto, il segretario dovrà occuparsi dei problemi del territorio, il più complesso dei quali riguarda la ri-privatizzazione di Monte dei Paschi di Siena. Il rischio per l’istituto di credito senese è quello di essere spacchettato, con conseguente perdita di posti di lavoro. Per rendere possibile l’elezione, che riporterebbe in Parlamento il leader dem, Valenti aveva chiesto compattezza a tutti i partiti del centrosinistra sul nome del segretario, vista e considerata anche la candidatura unitaria della destra. Il riferimento è ai partiti minori nell’orbita del Pd, abbastanza freddi sull’opportunità di sostenere un candidato non proveniente della città e lontano dalle dinamiche politiche locali. Ma anche al Movimento 5 Stelle, che nei mesi scorsi aveva ricevuto un rifiuto dal Pd toscano sulla candidatura del neo-leader Giuseppe Conte nello stesso collegio. L’ex premier, proprio come Letta, non ha ancora sciolto la riserva sulla sua candidatura nel collegio uninominale Roma 11, nel quartiere di Primavalle.