Il segretario Pd in Puglia
Letta in visita a Taranto. Ma sull'Ilva qual è la sua posizione?
Più campagna elettorale che scelte strategiche
Il segretario in visita a Taranto twitta: "L'Italia risarcisca Taranto" ma dimentica gli accordi firmati da Arcuri, Gualtieri, Patuanelli e Conte
Giornata a Taranto per il segretario nazionale del Partito democratico, in occasione della prima presentazione in presenza, ma a porte chiuse, del suo libro “anima e cacciavite”.
Nella città al centro di un importante duello anche giudiziario intorno a Ilva e interno al Pd, il segretario del Partito come prima tappa in riva allo Ionio va a Palazzo di Città per incontrare il Sindaco Melucci accompagnato dal Presidente della Regione Michele Emiliano. I due amministratori del Pd sono quelli contro cui è costituito il Governo al Consiglio di Stato che proprio in questi giorni dovrà decidere se respingere l’ordinanza del Sindaco di Taranto di spegnimento degli impianti Ilva.
Non sappiamo se Letta si è schierato con i due rappresentanti locali pro chiusura o con i Ministri ricorrenti del suo partito, il Segretario a Taranto non parla dell’ordinanza che vede ancora una volta esponenti del Pd combattersi in tribunale tenendo appesi alle aule di giustizia i piani industriali del Paese. Eppure Letta sembra essere venuto a Taranto proprio per sostenere la ricandidatura del Sindaco uscente per le prossimi amministrative 2022. Anche se Melucci ed Emiliano insistono “noi vogliamo la chiusura dell’area a caldo”, una posizione contrastante con quella del Pd che invece sia nel governo Conte due che in quello Draghi sta sostenendo attraverso i suoi Ministri l’aumento dell’area a caldo con il raddoppio della produzione dagli attuali 4 milioni di tonnellate di acciaio agli 8 del contratto del Governo con Arcelormittal dello scorso dicembre.
Obiettivo che, per chi ricorda, è stato fissato proprio dal piano ambientale firmato da Enrico Letta, quando firmò come presidente del Consiglio il decreto che varava il piano ambientale dell’Ilva elaborato dal ministro dell’ambiente Andrea Orlando, piano e Autorizzazione Integrata Ambientale che dal 2014 sono ancora oggi la legge fondamentale che tiene in piedi Ilva e ne regola la produttività e le prescrizioni ambientali. Anche se Il Sindaco Melucci e il Presidente Emiliano hanno impugnato anche quelle.
Non mancano di notarlo i cittadini che, se pur tenuti fuori dagli incontri a porte chiuse, aspettano Letta sotto Palazzo di Città. Il segretario viene criticato per l’accordo con ArcelorMittal, con un netto riferimento all’ultimo licenziamento di cui grazie anche alle proteste di Sabrina Ferilli ha parlato tutta Italia. Letta quasi nega l’accordo firmato da Arcuri, Gualtieri e Patuanelli per volere del Presidente Conte, per la società tra Invitalia e Arcelormittal che ha dato vita ad Acciaierie d’Italia.
Eppure proprio ieri è morto un operaio a Taranto, gli è caduto addosso il mezzo mentre lavorava alle bonifiche del fiume Taranto. E’ il terzo morto sul lavoro a Taranto da inizio anno, uno travolto nel trasporto di una pala eolica, uno da un traliccio elettrico. Ma se non muoiono in Ilva, purtroppo, i politici non ne parlano. Neanche il segretario del Pd.
Nel pomeriggio la truppa del Pd si sposta al cantiere dell’ospedale San Cataldo, inaugurato qualche mese fa dal Presidente Conte, su bando Invitalia finanziato e progettato nel famoso Cis per Taranto istituito dal Governo Renzi con oltre un miliardo di euro per 40 progetti su Taranto (stazione appaltante Invitalia). Letta annuncia nel Pnnrr un ulteriore miliardo e otto per Taranto:”Abbiamo presentato degli emendamenti in Parlamento su questi temi sono importanti per il tentativo di recupero e ricostruzione, per fare sì che non si perda l'occasione del Pnnr per rilanciare e mettere risorse come Taranto e la Puglia non hanno mai visto. Una occasione straordinaria”.
Nel frattempo è ancora fermo il miliardo messo proprio dal governo Renzi, come è fermo tutto il Cis, come è fermo lo spostamento delle palazzine dei Tamburi con esso finanziato e progettato, come sono fermi i 70 milioni che sempre il Governo all’ex segretario pd ha messo per l’implementazione dei macchinari per l’ospedale Santissima Annunziata, che in quei giorni fece scoppiare una polemica nazionale (“tolgono i soldi per curare i bambini di Taranto”) ma da quando sono stati messi non sono mai stati usati .
Come pure è quasi totalmente fermo il miliardo sequestrato ai Riva e vincolato alle bonifiche, in seno all’amministrazione straordinaria. Sono ferme pure le bonifiche della pericolosissima Cemerad, tremila fusti radioattivi a cielo aperto. Ferme anche le bonifiche in mano al Commissario per le bonifiche di Taranto. Fermi i dieci milioni di Agromed, quelli del Distrikpark, e altre decine di progetti finanziati, ideati, ma visti solo su render. Gli ultimi sono i 50 milioni stanziati dal Governo per l’acquario Green.
Eppure Letta twitta durante la visita: “tutta Italia deve risarcire Taranto”.
Ultima tappa in un hotel con i circoli per presentare il libro, in un simpatico siparietto con il Sottosegretario Assuntela Messina costretta a spostarsi perché avevano dimenticato la sedia per il Sindaco.
Tutti i segretari del Pd sono stati a Taranto: Bersani quando Riva finanziava la campagna elettorale, Matteo Renzi per inaugurare il Museo Marta e decine di altre volte in duri confronti con i tarantini, Maurizio Martina a fare volantinaggio ai cancelli Ilva, Zingaretti su un tetto ai Tamburi sotto il camino Ilva, Letta è andato in un hotel fuori mano. Ma ora per il risarcimento che l'Italia deve a Taranto mette un miliardo e otto. Anima e cacciavite.